Il Museo del Ruchè apre a Castagnole Monferrato il 2 settembre

Tre stanze a tema, Infernot e il cuore del Monferrato nel nuovo Museo del Ruchè, che riaprirà dopo una ristrutturazione: valore aggiunto all'enoturismo.

Il Museo del Ruchè apre a Castagnole Monferrato il 2 settembre

Castagnole Monferrato, provincia di Asti, 2 settembre 2023: ecco quando e dove si terrà l’inaugurazione del Museo del Ruchè, il vino rosso piemontese DOCG, dopo sei mesi di restauro. A promuovere e finanziare l’iniziativa c’è il contributo di Regione Piemonte ma, soprattutto, Luca Ferraris di Ferraris Agricola, punto di riferimento nella realtà vitivinicola locale.

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Accorate le parole di Ferraris: “il nostro vino raccontato attraverso un Museo è cultura locale e contribuisce alla costruzione di un nuovo prodotto turistico, che si integra con altri percorsi enogastronomici e costruisce l’identità del Monferrato“.

Come sarà il Museo del Ruchè

Il Museo proporrà un percorso multimediale ed esperienziale, in cui storia e peculiarità del vitigno saranno protagonisti tanto a livello tecnico quanto emotivo. Sì perché nasce tutto in un luogo caro, ovvero nella casa dove è iniziata la storia imprenditoriale della famiglia Ferraris: è “un luogo della memoria, una cantina storica, che abbiamo voluto eleggere a spazio di valorizzazione di un intero territorio che intorno al Ruchè ha costruito la sua fortuna”. Il sito web del museo è in fase di aggiornamento ma dalla riapertura sarà attivo.

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Infernot e tre stanze a tema

Nel Museo restaurato ci sarà come tappa conclusiva del percorso il tipico Infernòt – termine tipicamente piemontese che indica un locale sotterraneo costruito scavando pietra “da cantoni” ovvero bianca arenaria, adibito a cantina. Sono state organizzate, a iniziare, tre stanze a tema:

  • Il parroco e l’americano: nella prima sala, la narrazione inizia dalla ricerca dell’oro in California (terra in cui il bisnonno di Luca Ferraris trovò fortuna), e prosegue poi con documenti storici, strumenti di lavoro, macchine agricole. Importante la figura di Don Giacomo Cauda, il papà del Ruchè. Negli anni ‘60, il parroco di Castagnole Monferrato fu il primo a recuperare alcune vigne abbandonate, dando così inizio così all’affermazione del Ruchè in Piemonte;
  • Omaggio al Monferrato: legata alla prima, nella seconda stanza si valorizza il Monferrato in qualità di patrimonio Unesco, tra foto e video che coinvolgono completamente il visitatore. Qui si parla anche di Randall Grahm, enologo americano amico di Ferraris, sostenitore del Ruchè negli Stati Uniti già nel 2003;
  • Sala Cinema: la visita procede con un docu-film sulla storia moderna di Ferraris e del Ruchè

L’enoturismo per Ferraris

Ferraris Agricola ha le idee chiare sull’enoturismo, considerato “importante voce economica nella quale stiamo investendo importanti risorse private. Nel 2022, le visite e degustazioni in cantina, l’Agricirinquito, lo stesso Museo – che ancora non era restaurato – hanno fatto segnare un + 40% di presenze” – continua Ferraris – “quasi 12.600 persone solo nella nostra azienda. Lo scopo è insomma valorizzare un prodotto ma anche attirare nuovi turisti, alimentare un virtuoso circuito a servizio del territorio.

Sarà un’estate produttiva, per tutti coloro che stanno lavorando alla riapertura del Museo: per il 2 settembre saranno andate a buon fine le collaborazioni con enti, uffici turistici, agenzie del territorio locali e non, e il Museo sarà annoverato tra le destinazioni di interesse del Monferrato.

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