Capita a tutti di andare in giro, vedere qualcosa di buffo, o di particolare, e poi decidere di postarlo sui social. Ogni tanto – raramente, bisogna dirlo – veniamo frenati da qualche remora: quel che sto postando ferirà qualcuno? O violerà qualche legge, magari invadendo la privacy altrui? O ancora: quel commento sgradito accanto a quella foto, non è che è passibile di denuncia o querela? Ecco, chi non fa questo tipo di ragionamenti prima di postare qualcosa sui social, forse dovrebbe iniziare a farlo, perché i social sono a tutti gli effetti una pubblica piazza, regolamentata dalla legge. E meno male.
Detto ciò, capita a tutti. Perfino al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che questa mattina si è imbattuto in una cosa che lo ha fatto proprio arrabbiare tantissimo, tanto che non è riuscito a trattenersi e ha dovuto postare una foto commentandola aspramente. Ma vediamo di cosa si tratta.
Il post di Lollobrigida
“Qui è dove avrebbero voluto e vorrebbero portarci. In un mondo nel quale devi scrivere “questo è cibo” per riconoscere che si tratta di un alimento e non di un detersivo”, scrive il ministro dell’Agricoltura postando un bancale di bottigliette che in effetti assomigliano un tantino a dei prodotti cosmetici più che a degli alimenti, ma che appunto vengono indicati come “cibo” da una scritta ben visibile che fa parte del marchio. “Il Nutriscore dice che è l’ alimento più sano da acquistare (A Verde) meglio del parmigiano, dell’olio d’oliva, del latte, del pane”. In effetti, il Nutriscore – la controversa etichetta “a semaforo” che indica la salubrità delle cibarie indica queste boccette come appartenenti alla categoria A, ma sono molti i casi in cui ha preso delle cantonate, e il ministro Lollobrigida sulla sua opposizione a questo sistema di etichettatura è sempre stato molto chiaro.
“Il loro obiettivo cancellare l’alimentazione tradizionale, l’agricoltura, la pesca producendo cibo in laboratorio affidandosi esclusivamente a industrie spregiudicate che hanno solo obiettivi speculativi”, prosegue il ministro, e non si sa bene chi intenda con “loro”: l’Europa? I produttori di quelle boccette? Bho. E va avanti: “Un mondo fatto di poveri consumatori a cui rifilare scarsa qualità e non di persone libere in grado di decidere cosa mangiare per star bene”, concludendo con la promessa che “Li abbiamo fermati e continueremo a farlo per difendere salute, lavoro e ambiente. Per difendere la nostra Civiltà”.
Insomma, il ministro Lollobrigida fa della lotta al Nutriscore – e/o alle boccette che sembrano shampoo ma che sono cibo – una battaglia di civiltà. E fin lì, si può decidere serenamente da che parte schierarsi. E si può anche pensare che il Ministro non abbia tutti i torti, a mettere in discussione quelle etichette verdi-gialle-rosse, che in più di un’occasione hanno mostrato i loro limiti e difetti. Ma un’altra cosa è farlo mettendo alla berlina social un prodotto singolo, un prodotto di un’azienda, che magari lavora benissimo e con grande correttezza e che presumibilmente “subisce” il Nutriscore come tutti gli altri, solo che a lei è andata bene.
Cos’è “This is Food”
E invece Lollobrigida sceglie di accostare una foto di un’azienda privata alla didascalia in cui parla di “industrie spregiudicate che hanno solo obiettivi speculativi” e di realtà che rifilano ai “poveri consumatori” prodotti di “scarsa qualità”. Una cosa che farebbe venire in mente che ci siano gli estremi per sentirsi diffamati, se non fosse che l’autore del post è un Ministro della Repubblica Italiana, e figurarsi se era sua intenzione diffamare una singola azienda a mezzo social. Avremo capito male noi.
Ma vediamo di che si tratta, qual è il prodotto che tanto ha attirato l’attenzione di Lollobrigida. “This is food” è uno dei prodotti di yFood Labs, un’azienda fondata nel 2017 da Benjamin Kremer e Noel Bollmann e specializzata in quello che viene definito “Smart food”, ovvero “pasti pronti da bere”, dalle barrette alle boccette fotografate dal ministro. “Tutti i prodotti sono accomunati dai loro profili nutrizionali completi e dal fatto che possono essere consumati rapidamente e facilmente”, si legge sul sito. E, giusto per tranquillizzare chi la pensa come Lollobrigida, proprio sul sito si legge che si tratta di soluzioni che non intendono sostituire un’alimentazione regolare, varia e sana. “Ogni tanto veniamo ancora fraintesi”, afferma Noel (Bollmann). “Da un lato, i nostri prodotti non sono frullati dietetici o proteici e non sono pensati per perdere peso. Dall’altro, Smart Food non intende sostituire i pasti classici con cibo fresco e di alta qualità. Al contrario: una dieta varia è e rimane essenziale”.
“Entrambi – si legge sul sito – amano il buon cibo e incoraggiano sempre le persone a concentrarsi su un’alimentazione consapevole: “È semplicemente importante mangiare sano e, soprattutto, prendersi del tempo per il buon cibo, non da ultimo inteso come tempo sociale insieme ad amici, familiari o colleghi”. Tuttavia, molte persone si scontrano con il fatto che una buona alimentazione non sia sempre realizzabile. “È esattamente in questo momento che offriamo un’alternativa intelligente con yfood”, afferma Benjamin (Kremer)”.
Chissà se il Ministro ci ha mai fatto una chiacchierata, con questi due.