Il ministero dell’Agricoltura sotto accusa: il video promozionale del G7 di Ortigia è stato rubato?

Pasticcio di comunicazione per il G7 Agricoltura di settembre, a causa di un video promozionale "riciclato".

Il ministero dell’Agricoltura sotto accusa: il video promozionale del G7 di Ortigia è stato rubato?

Dal 21 al 29 di settembre si terrà in quel di Siracusa il G7 Agricoltura, evento importante che prevede anche un expo dell’agroindustria, come annunciato un mese fa dal ministro Lollobrigida durante uno dei “Forum in masseria” organizzati da Bruno Vespa, nonché un’occasione di confronto con nove paesi africani per discutere del nuovo piano Mattei del governo in carica. Un’occasione importante che richiede la giusta comunicazione ma che, proprio da questo punto di vista, parte con un discreto pastrocchio: il video promozionale condiviso dalle amministrazioni locali, dal portale del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e pure dalle reti Rai è sparito, in seguito alla diffida del filmmaker che l’ha realizzato, secondo cui sia stato utilizzato senza averne acquisito alcun diritto.

Rimpallo di responsabilità

Francesco Lollobrigida

Così si esprime Cesare Perletti, legale di Gabriele Vinci, autore del video della discordia: “Un videoclip indebitamente pubblicato che era stato realizzato dal mio assistito Gabriele Vinci nel 2022 in occasione della candidatura di Siracusa Capitale Italiana della Cultura 2024 (…) Video pubblicato, peraltro modificato, senza averne acquisito alcun diritto, configurando da parte dell’utilizzatore un manifesto illecito inerente i diritti di sfruttamento delle immagini video-fotografiche”. Ragioni per cui è stato chiesto un risarcimento danni.
Da questa dichiarazione una cosa si evince chiaramente: il video è stato sostanzialmente riciclato, e il fatto che il comune di Siracusa l’avesse acquistato all’epoca ha fatto ritenere al sindaco Francesco Italia di avere tutto il diritto di poterlo riutilizzare ora, anche dopo un taglio che lo ha ridotto a diciotto secondi. Da parte sua, il ministero si ritiene estraneo alla vicenda: la direttrice generale Teresa Nicolazzi dichiara come “il prodotto audiovisivo fosse stato autorizzato dal comune di Siracusa attraverso una liberatoria a titolo gratuito e senza limiti di tempo in data 28 giugno”, con dichiarazioni successive della referente del ministero per l’organizzazione dell’Expo, intervistata dalla testata locale “La Civetta di Minerva”, secondo cui lo spot non sarebbe stato apprezzato e quindi ritirato dopo breve tempo per essere sostituito da uno prodotto direttamente dal Ministero, invitando poi Vinci e il suo avvocato a discuterne con le autorità locali. Una cosa del tipo “a noi manco piaceva, vedetevela tra voi”.

Videomaker vs comune

Siracusa

In una dichiarazione fatta al Corriere, il sindaco ribadisce la sua buona fede: “Ci è sembrato naturale fornire le immagini del video quando il ministero ci ha offerto la possibilità di utilizzare un nostro spot. Il video era stato utilizzato per la candidatura di Siracusa a Capitale della Cultura due anni fa ma, avendo il video in più formati, riteniamo con questi di avere i diritti di utilizzo anche per questa circostanza. Abbiamo agito in buona fede nel trasmettere il video al ministero (…) Purtroppo sarà ora un giudice a decidere, a questo punto, se c’è stata una violazione o meno”. Un punto di vista che a Vinci proprio non va giù: “Non capisco come il sindaco Italia abbia fornito al Ministero dell’agricoltura la dichiarazione di liberatoria per l’utilizzo del video, che non è di proprietà del Comune ma del sottoscritto. Video peraltro modificato e alterato a mia insaputa. Finora, però, nonostante la richiesta di chiarimenti che abbiamo inviato, dal Comune non è arrivata alcuna risposta”.