Il miglior rosé al mondo è italiano: Brad Pitt rimane a bocca asciutta

Il migliore rosé al mondo è un gioiello trentino; ma l'Italia può vantare anche un'altra etichetta nella Top 10.

Il miglior rosé al mondo è italiano: Brad Pitt rimane a bocca asciutta

Il profumato e delicato mondo del rosé ha un nuovo numero uno – o almeno, lo ha secondo i termini di paragone adottati dagli amici di Wine Searcher, famoso portale di monitoraggio e comparazione dei prezzi del vino a livello mondiale, che di fatto stila, di anno in anno, la classifica The World’s Best Rosés (“I migliori rosé al mondo”, tanto per intenderci) firmata da Nat Seller.

La medaglia d’oro dell’edizione 2023, come avrete già intuito, parla (anche) italiano. Rullo di tamburi: al primo posto del podio c’è il Trentodoc Maso Martis Rosé Extra Brut, metodo classico di Maso Martis, azienda trentina guidata dalla famiglia Stelzer, tra le eccellenze della spumantistica.

Ma che c’entra Brad Pitt, scusate?

rosé

Ai nostri lettori più attenti – ma con ogni probabilità sarebbe forse più corretto dire “alle nostre lettrici” – non sarà sfuggita la citazione di Brad Pitt nel titolo. Ma che cosa c’entrano, con una classifica dei migliori vini rosé del globo terracqueo, le stelle di Hollywood? Beh, è presto detto.

L’Asti DOCG diventa anche rosé L’Asti DOCG diventa anche rosé

Chi tra di voi è più avvezzo al variopinto mondo del gossip avrà certamente sentito parlare del caso Château Miraval, spinosissimo (ma davvero intrattenente) dramma legale che da ormai quasi due anni (due anni di troppo, diranno i più cinici) coinvolge Brad Pitt e la sua ex moglie Angelina Jolie.

Si tratta, per farvela breve, di un vigneto in Provenza che i Brangelina – ossia i Ferragnez a stelle e strisce ma prima che i Ferragnez fossero i Ferragnez, in poche parole – acquistarono nell’ormai lontano 2008 per 28 milioni di dollari, e che a oggi è al centro di una disputa post matrimoniale colma di ripicche e malizie di ogni genere. Quel che ci interessa è che il vigneto in questione produce anche e soprattutto rosé – rosé che, come potrete avere intuito, è di fatto finito ben alle spalle (quarto posto assoluto, a essere ben precisi) del primo classificato assoluto.

A proposito della nostra medaglia d’oro – torniamo al Rosé Extra Brut di Maso Martis, per l’appunto. Stando a quanto riportato da Wine Searcher il primo rosé al mondo ha delle note floreali che ricordano il profumo dei frutti di bosco, delle brioche lievitate, di frutta rossa e anche di spezie da forno; e conquistato l’alloro della vittoria assoluta anche grazie al punteggio di 92 punti complessivi assegnati da una giuria composta da undici giudici di provenienza internazionale.

Il Rosé Extra Brut di Maso Martis non è, però, l’unica etichetta italiana a essersi piazzata nelle prime dieci posizioni: alla numero nove, infatti, troviamo il Rosato Terre Siciliane Igt, prodotto da Lamoresca, azienda agricola biologica nata nell’anno 2000.