Il Disfrutar di Barcellona è il miglior ristorante al mondo, secondo il giudizio autorevole e paillettato della The World’s 50 Best Restaurants. E fin qui, per carità, nulla di nuovo: la classifica è della scorsa estate, e per attendere un nuovo numero uno toccherà attendere l’appuntamento in quel di Torino. La novità è che il Disfrutar si è messo a fare cocktail ready to drink per il supermercato.
Il progetto si chiama Cocktology, e a onore del vero affonda le sue radici nell’ormai lontano 2021. Lo scenario lo ricordiamo bene: ristoranti chiusi, allarmi di crisi in stampatello, delivery che spopola.
Il team di Disfrutar ha così deciso di includere cocktail di propria creazione nelle consegne a domicilio. Poi, come spesso accade, l’idea è cresciuta. Il risultato? Una collezione di 12 cocktail pronti da bere e acquistabili direttamente dagli scaffali del supermercato.
Quanto costano i cocktail del Disfrutar?
L’idea ci ricorda un po’ la trovata (la soluzione?) adottata del Noma di Copenaghen, che una manciata di mesi fa mise in vendita – tra le altre cose – le salse dei menu; o ancora, con le dovute proporzioni, quando chef Dabiz Muñoz mise mano e firma a un panino di casa Burger King. Ma non divaghiamo.
Stando a quanto riportato da El Pais i nostri protagonisti sono già disponibili per l’acquisto presso gli spazi Gourmet dei punti vendita di El Corte Inglés, catena di grandi magazzini spagnola, alla modica cifra di 9 euro e 90 l’uno.
Il formato, dicevamo, è quello rapido, comodo ed efficiente nel quale sono stati già declinati i cento e uno lanci beverage di altrettante celebrità, da Kylie Jenner a Jennifer Lopez: per gustarli è sufficiente agitare, aggiungere ghiaccio QB et voilà, les jeux sont faits. L’accessibilità continua a proporsi come soluzione alla crisi dei consumi di alcolici.
Ancora qualche riga dedicata alle norme operative, dunque. Sono dodici, dicevamo, i cocktail in questione; divisibili con una certa precisione in tre batterie. La prima comprende i classici, dal Mojito al Moscow Mule; la seconda due rivisitazioni e la terza è composta da creazioni d’autore. Qualche esempio?
C’è il Jalisco, con tequila, arancia sanguigna e zenzero; la Dama Rioja con liquore alla violetta, kirsch e frutti rossi o ancora il Coco Thai con sake, cocco, yuzu e foglie di pandan. A chiudere il Sant Jordi (gin, lampone, rosa e basilico, ispirato alla festa dei libri e delle rose) e infine il Diablo con mezcal, tequila, mango e jalapeño, un chiaro omaggio ai sapori messicani.