Non potremmo biasimarvi se voleste parlare di déjà vu. Las Vegas come città delle luci, dei vizi, dell’alchimia; dove l’argento diventa – ancora una volta – oro: il Disfrutar di Barcellona è il migliore ristorante al mondo, secondo la The World’s 50 Best Restaurants.
Cambia dunque chi porta l’alloro (e non potrebbe essere altrimenti: sono le regole stesse a proibire eventuali bis), ma rimane la stessa l’impronta strutturale che vede il secondo classificato della scorsa edizione salire di un gradino nella classifica: diamo un’occhiata al vincitore assoluto, ai premi speciali e alla performance delle insegne italiane.
Disfrutar di Barcellona, il miglior ristorante al mondo
Secondo posto complessivo nell’edizione dello scorso anno e medaglia di bronzo in quella ancora precedente, il trionfo del Disfrutar potrebbe di fatto essere letto come un naturale aggiornamento della The World’s 50 Best Restaurants. Il ristorante catalano, gestito dal trio di chef Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas, abitava da anni i gradini più alti della prestigiosa guida sponsorizzata da San Pellegrino e Acqua Panna, distinguendosi per tecniche innovative in grado di scardinare in modo del tutto inaspettato i tradizionali canoni di un locale di questa cilindrata.
Il menu degustazione si caratterizza per una identità di chiara ispirazione mediterranea e che comunque lascia innestare – spiegano gli stessi esperti di casa 50 Best – “sapori all’avanguardia per offrire una cucina contemporanea e audace capace di sorprendere”.
Anche dai gradini che portano al podio sventolano vessilli noti: Disfrutar è seguito da Asador Extebarri, che l’anno scorso chiuse alla quarta posizione complessiva (e che di fatto ribadisce, caso mai ce ne fosse necessità, la posizione apicale della Spagna nel contesto del mondo gastronomico); e da Paris Table by Bruno Verjus. “Scivola” invece di una posizione il DiverXO di Madrid, pluripremiata fucina di idee che porta la firma di Dabiz Muñoz e medaglia di bronzo a 50 Best 2023, che a Las Vegas si piazza a una lunghezza di distanza dal gradino più basso del podio.
Le posizioni dei ristoranti italiani
L’Italia, confermando di fatto una tendenza già messa in mostra lo scorso anno, se ne esce dal lussuosissimo Wynn hotel di Las Vegas un po’ ammaccata: l’acuto più alto è ancora una volta quello del Lido 84, con il ristorante di Riccardo Camanini che, dopo essersi confermato materiale da Top 10 lo scorso anno, scivola fino alla dodicesima posizione.
Per trovare il prossimo collega tocca scendere alle soglie della posizione numero venti: il Reale di Niko Romito, seguendo la parabola di Lido 84, scende dalla sedicesima posizione dello scorso anno alla diciannovesima complessiva. Segue a notevole distanza Piazza Duomo, che tuttavia migliora marginalmente il quarantaduesimo posto dello scorso anno salendo alla posizione numero trentanove; e chiude – letteralmente – la classifica Mauro Uliassi con il suo omonimo ristorante di Senigalia, che cade dal trentaquattresimo posto messo a segno nel 2023 al cinquantesimo.
Si è trattato dunque di un’edizione (ancora una volta, per l’appunto) complessivamente agrodolce, per il nostro caro e vecchio Stivale: la seconda metà della classifica, svelata un paio di settimane fa, aveva premiato Norbert Niederkofler come migliore new entry (cinquantaduesimo posto) e al contempo “retrocesso” Le Calandre di Massimiliano Alajmo dalla quarantunesima alla cinquantunesima posizione. Niente da fare, infine, per Enrico Bartolini, il cosiddetto re delle stelle italiane: il suo Mudec è di fatto uscito dai primi cento ristoranti al mondo.
Tutti i premi speciali
La cerimonia di premiazione di The World’s 50 Best Restaurants è stata, come di consueto, accompagnata selezione dei premi speciali: riconoscimenti dedicate a chef, sommelier, o particolari caratteristiche che hanno consentito ad alcuni ristoranti (o ad alcuni individui, naturalmente) di distinguersi nella classifica dei migliori ristoranti al mondo.
Mitsuharu ‘Micha’ Tsumura, lo chef-proprietario del Maido a Lima, ha vinto l’Estrella Damm Chefs’ Choice Award 2024, l’unico premio votato dai colleghi del settore, grazie al suo impegno nel portare il Perù sul palcoscenico gastronomico mondiale. Nina Métayer, già passata alla storia come prima donna premiata come migliore pasticcera al mondo del 2023, fa bis aggiudicandosi il riconoscimento come The World’s Best Pastry Chef 2024. Nella stessa vena troviamo anche Janaína Torres de A Casa Do Porco di San Paolo, Brasile, vincitrice del The World’s Best Female Chef Award.
Dedicando uno sguardo ai premi dal carattere più prettamente “numerico” troviamo invece il ristorante Wing (No.20) di Vicky Cheng a Hong Kong, premiato con l’Highest New Entry Award 2024, e il The Chairman (No.26) – sempre a Hong Kong – che si è aggiudicato l’Highest Climber Award 2024, sponsorizzato da Highstreet World, scalando ben 24 posizioni rispetto allo scorso anno.
Neil Perry, chef e ristoratore australiano probabilmente considerato come il più influente del suo paese, è stato premiato con il Woodford Reserve Icon Award; mentre il Beronia World’s Best Sommelier Award è stato assegnato a Pablo Rivero, sommelier e proprietario del Don Julio di Buenos Aires. Chiude, ma certo non per importanza, il ristorante Nobelhart & Schmutzig (No.43) di Berlino, vincitore del Sustainable Restaurant Award per la sua inflessibile difesa nel promuovere le politiche agricole migliori e per la sua etica “brutalmente locale”.