Ai piani alti della The World’s 50 Best Bars continua a vigere la regola del monolinguismo. Dopo la vittoria spagnola dello scorso anno, infatti, l’alloro dell’edizione 2024 va all’Handshake Spekeasy di Città del Messico, un cliente abituale della classifica che annualmente raccoglie i migliori bar al mondo.
Qualche numero, per avere una visione d’insieme di questa nuova edizione: sono 28 in tutto le città coinvolte nella classifica, con un podio che – con la doverosa eccezione del Bar Leone di Hong Kong, alfiere italiano già premiato come miglior bar di tutta l’Asia, che si prende la medaglia d’argento – parla soprattutto spagnolo: Messico al primo posto e Sips di Barcellona al terzo (forte anche del premio The Best Bar in Europe).
Ma come se l’è cavata l’Italia?
Qualche parola dedicata al vincitore, prima di occuparci degli affari dello Stivale. L’Handshake Spekeasy è, dicevamo, una presenza ormai nota della 50 Best Bars. La classifica dedicata al Nuovo Mondo l’aveva visto conquistare il secondo posto assoluto (e aggiungere nuovamente alla propria collezione il titolo di The Best Bar in Mexico); e nell’edizione dello scorso anno aveva portato a casa una rispettabilissima medaglia di bronzo.
L’Handshake Spekeasy porta di fatto per la prima volta il Messico sul tetto del mondo della miscelazione, anche se a guidare la classifica complessiva delle Americhe è New York con quattro locali nella Top 50. Per quanto concerne il Vecchio Continente, invece, Londra conserva la corona di capitale europea dei cocktail con quattro bar sui 19 presenti in classifica; ma Barcellona guida la più ristretta graduatoria della Top 10. E l’Italia, dunque?
Dall’aperitivo eravamo usciti con qualche livido di troppo, con Camparino in Galleria a Milano reduce da una brutta caduta. La prima presenza italiana, escludendo casi come quello del Bar Leone che di fatto hanno radici al di fuori dello Stivale, è il Drink Kong di Roma al 33esimo posto (21esimo nell’edizione precedente); seguito da Locale Firenze al 36esimo (in netto miglioramento: 46esimo nel ’23). Poi doppietta meneghina: Moebius Milano (38esimo) e 1930 (50esimo), che fanno il loro debutto nella parte più alta della classifica.