Il merluzzo del Nord era talmente a rischio che in Canada non si poteva pescare da trent’anni

La pesca del merluzzo bianco era vietata in Canada dal 1992, e riparte in questi giorni: un provvedimento storico che ha avuto un impatto devastante sulle comunità interessate.

Il merluzzo del Nord era talmente a rischio che in Canada non si poteva pescare da trent’anni

Canada, 1992. I mitici banchi di merluzzi nordici, pescati per secoli e apparentemente infiniti, sono ai minimi storici. Se fin dal settecento la media dei quantitativi pescati si attesta sulle centomila unità, dalla seconda metà del novecento è vertiginosamente salita fino alla spaventosa quantità di trecentomila tonnellate, con danni ambientali ulteriormente peggiorati con l’avvento della pesca con reti a strascico. Con uno stock di risorse ittiche praticamente azzerato, il governo prese una decisione drastica: una moratoria sulla pesca del merluzzo. Oggi dopo più di trent’anni questo divieto non esiste più, e nei territori di Terranova e Labrador si può riprendere la pesca di queste preziose risorse ittiche, pur con delle limitazioni.

Un provvedimento difficile

merluzzo

La moratoria ebbe un impatto socioeconomico devastante per le comunità locali, dove migliaia di persone (solo i pescatori erano più di ventimila) si ritrovarono senza lavoro da un giorno all’altro, e l’intera filiera produttiva dell’industria della trasformazione praticamente azzerata. A poco servirono i tentativi della popolazione di passare alla pesca di granchi e crostacei, con gli impianti di lavorazione del pescato che da venti passarono a due, causando un esodo da Terranova verso le altre regioni canadesi.

Ha funzionato?

Diane LebouthillierIl ministro della pesca canadese, Diane Lebouthillier, con Justin Trudeau

A quanto pare sì. È stato un processo molto lungo -nei rilevamenti del 2005, a tredici anni dall’inizio della moratoria, la presenza dei banchi di merluzzi era ancora prossima allo zero- ma a ottobre dell’anno scorso Diane Lebouthillier, Ministro della Pesca e degli Oceani, aveva dichiarato una netta ripresa nei quantitativi, che si potevano ormai considerare lontani dai livelli di guardia, fino all’annuncio di questi giorni della ripresa della pesca, il cui quantitativo massimo consentito è comunque limitato alle diciottomila tonnellate. È lei a sottolineare l’importanza di questa decisione: “la fine della moratoria sul merluzzo nordico è un momento storico per gli abitanti di Terranova e Labrador, e ci siamo arrivati lavorando insieme. Con ottimismo e cautela ricostruiremo l’industria ittica, e i primi a trarne beneficio saranno le comunità costiere indigene locali.”