Un McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania, è stato trascinato in un vortice di insulti e recensioni negative a seguito della segnalazione da parte di un membro del personale della presenza, nel locale, di un ragazzo ricercato. Parliamo di Luigi Mangione, 26enne italo-americano indagato per l’uccisione di Brian Thompson, amministratore delegato di UnitedHealthcare, azienda assicurativa di stampo sanitario. L’azione del (o della, non è dato sapere) dipendente ha scatenato un’ondata di accuse dal sapore omertoso, espresse sotto forma di Google reviews, prontamente rimosse.
La vicenda
Giusto un po’ di contesto per capire meglio di cosa stiamo parlando. Lo scorso 4 dicembre, Brian Thompson, capo di una delle più grandi – se non la più grande – società assicurative americane in ambito sanitario, è stato assassinato a colpi di pallottole a New York. Gli indizi portano alla conclusione, ancora da verificare in sede legale, che la ragione fosse la posizione che ricopriva, in un settore privatizzato che costa agli statunitensi sempre di più e che impedisce a molti di accedere alle cure.
La frustrazione di un’intera popolazione sarebbe stata incanalata nelle mani di una sola persona, individuata al momento nella figura di Luigi Mangione. Parlavamo di indizi, prima: il giovane italoamericano è stato in effetti trovato in possesso di parecchi elementi che lo collegano al presunto assassino, tra cui un ipotetico manifesto contro l’avidità delle compagnie assicurative. Il ragazzo, che si dichiara innocente, è stato arrestato dopo la segnalazione del personale di un McDonald’s di Altoona.
Le recensioni negative al locale
Gli internauti sembrano non aver preso bene l’azione dell’impiegato/a e hanno inondato lo spazio di Google dedicato alle recensioni del ristorante con commenti omertosi e allusivi. “Ho visto dei ratti correre in giro per la cucina. State lontani!”, si sarebbe letto in uno di questi. I ratti, neanche a dirlo, sono solo una metafora. E ancora: “Più che altro NarcDonald’s… Spero che l’obesità e le malattie cardiache siano comprese nelle assicurazioni sanitarie della Pennsylvania. Negare, difendere, deporre, diarrea @McDonald’s”. Anche qui è chiaro il riferimento alle forze dell’ordine che lottano contro un presunto assassino che, sui social, è diventato un eroe.
“Negare, difendere, deporre” (in inglese tutti termini che iniziano con la lettera d, da cui l’aggiunta dell’ultimo “augurio” da parte di chi ha scritto la recensione), è il motto trovato inciso sui bossoli usati per l’omicidio. Queste e altre recensioni sono state rimosse da Google perché non basate su esperienze reali e non rappresentative del locale.
Il finto post
Sui social, dicevamo, Mangione è osannato come un vero eroe. Per alimentare questo sentimento, qualcuno ha pensato bene di creare un post falso attribuito all’account di Burger King, principale concorrente del Mc, con la frase We don’t snitch, “Non facciamo le spie”. Analizzando la grafica e la configurazione del post, nonché la timeline della pagina X della catena, è stato effettivamente confermato che si trattava di un falso.