Se siete appassionati del KitKat nella sua versione vegana, abbiamo brutte notizie per voi: la sua casa produttrice, la multinazionale alimentare Nestlé, ha infatti deciso di interromperne la produzione, restando disponibile, per quanto solo momentaneamente, nel Regno Unito e in Irlanda. La ragione? Non se ne vende abbastanza.
Il KitKat V
La versione vegana, adatta quindi anche a intolleranti al lattosio, del KitKat ha visto la luce nel 2021, ed è nata dalla grande richiesta, almeno sui social, dei consumatori. Dopo una produzione pilota di grande successo, la barretta è entrata ufficialmente in gamma, con 800 mila pezzi prodotti al giorno, e Nestlé che vedeva in KitKat V anche un viatico per il suo progetto di azzerare le emissioni entro il 2050, con un’impronta di carbonio del 18% inferiore rispetto al classico.
Piani ambiziosi, che non sono però durati più di quattro anni. Buona parte consumatori non è sembrata entusiasta del prodotto sul medio termine: all’assaggio la maggior presenza di cioccolato fondente lo rendeva troppo diverso dall’originale, e per alcuni l’operazione appariva come un malcelato tentativo di greenwashing da parte della multinazionale svizzera. Oltre a questo, gli esorbitanti aumenti del prezzo del cacao hanno costretto Nestlé a fare una scelta draconiana nei confronti di un prodotto che già usciva ben più caro rispetto all’originale.
Un portavoce dell’azienda commenta così:” sappiamo che KitKat V era una scelta popolare tra coloro che cercavano alternative vegane o senza lattosio. Sfortunatamente, le vendite si sono ridotte a un punto per cui la produzione stava diventando sempre più complessa, e non poteva più essere sostenibile”.
La stessa Nestlé ammette di aver forse sopravvalutato il valore del mercato di riferimento: “abbiamo quindi preso la difficile decisione di non produrre più il KitKat Vegan. Il settore del cioccolato vegano resta una nicchia. Il cioccolato classico continua a dominare il mercato dei dolciumi, e rappresenta la stragrande maggioranza delle vendite”. A fronte di queste considerazioni viene da chiedersi se la Nutella Plant Based riuscirà a sopravvivere più a lungo, dopo la curiosità iniziale.