L’allarme arriva anche dai pescatori della Maremma Toscana: qui a rischio a causa dell’invasione del granchio blu sono anche le anguille. Mari e lagune italiane (e non solo: con il cuneo salino in risalita nelle foci dei fiumi a causa della siccità è facile trovare anche in queste zone i granchi blu) sono ormai invasi da questo crostaceo, una specie aliena invasiva proveniente dalle coste americane.
Il granchi blu invade le lagune della Maremma
L’allarme arriva dalla Laguna di Orbetello, nella Maremma in provincia di Grosseto. La pesca avviene nella Laguna di Levante. Qui Giancarlo Lombardi, socio della cooperativa I Pescatori, ha spiegato che fino a qualche anno fa nelle sue reti da pesca ci finivano solamente anguille. Adesso, invece, tira su solo granchi blu. E fa vedere le reti: per ogni dieci anguille ci sono dieci granchi blu.
Il Callinectes sapidus, questo il nome scientifico del granchio blu, è originario delle sponde occidentali dell’oceano Atlantico. Arrivato qui probabilmente con le acque di zavorra delle navi mercantili, ecco che sta distruggendo tutta la fauna ittica locale, non risparmiando pesci e molluschi. Fra le vittime anche le anguille, tanto che i pescatori talvolta trovano le reti da pesca recise a metà.
In pratica i pescatori della zona pescano solamente più granchi blu, si parla di più di 200 esemplari tutti i giorni. Pochissime le anguille pescate. Anzi: a volte sono così poche che non vale neanche la pena metterle in vendita, le lasciano direttamente al ristorate della cooperativa.
Ai pescatori della zona non è rimasta che un’unica soluzione: pescarne il più possibile. Ma c’è un problema: per quanto sia un crostaceo molto buono da mangiare (chef un po’ in tutta Italia ormai lo stanno proponendo nel menu), con un sapore più delicato rispetto al granchio classico (ricorda un po’ il gusto della granseola), sono talmente tanti che non si riesce a mangiarli tutti.
Inoltre anche il prezzo è crollato perché ce ne sono troppi. Ogni giorno pescano 35 kg di granchi blu, contro i 20 kg di anguille che catturano a settimana. In tempi normali, invece, avrebbero pescato 4-5 quintali di anguille a settimana.
Lombardi ha poi spiegato che questi granchi danneggiano le reti e le attrezzature di pesca, oltre al fatto che si riproducono rapidamente. Visto che in laguna non hanno a disposizione vongole e cozze da mangiare, ecco che hanno iniziato a mangiare i piccoli pesci, a partire dalle anguille. Ma in inverno saranno a rischio anche orate e spigole.