Il governo inglese sta attraversando una piccola bufera alcolica. In pratica il partito laburista ha alzato dei sospetti per quanto riguarda il consumo di alcol durante la pandemia, sostenendo che il Governo forse abbia bevuto un po’ troppo. E a sollevare i dubbi sarebbero stati i report sulle scorte ufficiali. Il fatto che il Governo abbia rimandato per ben quattro volte nel corso dell’ultimo anno un rapporto inerente il consumo di vino da parte del Governo inglese durante la pandemia da Covid-19, ecco che ha sollevato più di qualche ragionevole dubbio.
Quanto ha davvero bevuto il governo inglese durante la pandemia?
Alcol e pandemia sono statu una pessima combo per il governo inglese. Già c’erano stati problemi per quanto riguarda dei presunti “festini” organizzati durante il governo di Boris Johnson in piena pandemia, quando le restrizioni, a quanto pare, si applicavano severamente a tutti i cittadini inglesi, tranne a qualcuno. Fra l’altro Boris Johnson è stato recentemente multato per quel party nel 2020.
E adesso ci si mette di mezzo pure il partito laburista, il quale ha affermato che il Ministero degli Esteri, responsabile delle scorte ufficiali di vino del Governo, deve ancora pubblicare i dati relativi a tali scorte nel periodo 2020-2022. Ma è la quarta volta che la divulgazione di tale report viene rimandata, cosa che sta facendo sorgere più di qualche dubbio.
In teoria Andrew Mitchell, ministro degli Esteri, durante un’interrogazione parlamentare aveva rassicurato tutti sul fatto che tale report sarebbe stato pubblicato prima della pausa natalizia. Ma siamo in piena pausa natalizia e di tale report non c’è traccia.
Inoltre, a causa di questo continuo procrastinare, tale report è assente da circa due anni e mezzo. L’ultima dichiarazione in merito all’utilizzo, al valore, ai costi e ai livelli di scorte della cantina governativa risale al luglio 2021.
I dati mancanti, quelli che ancora devono essere pubblicati, dovrebbero coprire il periodo che va da marzo 2020 a marzo 2022. In teoria questa cantina dovrebbe essere utilizzata solamente per “rifocillare gli ospiti del Governo, sia quelli provenienti dal Regno Unito che dall’estero, utilizzando vini di qualità adeguata a costi ragionevoli”. Ed essendo che durante la pandemia, per via delle restrizioni, tali incontri si erano ridotti sensibilmente, ecco che in teoria il report dovrebbe mostrare un netto calo dei consumi. Anche perché, sempre in teoria, le riunioni al chiuso e i viaggi internazionali durante quel perioso sono stati necessariamente ridotti al minimo.
L’ultimo report, quello che si ferma al marzo 2020, parla di una scorta di 32.921 bottiglie di vino e liquori per un valore di mercato di 3,2 milioni di sterline. Chissà se il ritardo nella pubblicazione del report deriva dalle prossime elezioni di maggio?
[Crediti Foto | Flickr – Garry Knight]