Il cambio della guardia, al Ristorante Gagini di Palermo, era stato già annunciato mesi fa, prima dell’ultima cerimonia di presentazione della Guida Michelin. Il ristorante, appartenente al gruppo di ristorazione palermitano di Franco Virga e Stefania Milano, aveva infatti preso l’anno prima la stella Michelin sotto la guida dello chef Mauricio Zillo, ma era stato poi escluso quest’anno dagli stellati siciliani. Il perché lo aveva spiegato lo stesso Virga, in più di un’occasione: il contratto con lo chef era in via di risoluzione, e loro lo avevano comunicato alla Michelin che quindi, con tutta probabilità, aveva deciso di non inserirli in guida. “A settembre di questo anno avendo ascoltato le volontà del nostro chef di smettere il 31 ottobre la collaborazione con il nostro ristorante Gagini, decisi per estrema correttezza e nobiltà morale di comunicare alla Michelin tale intenzione”, aveva scritto Virga sui social all’indomani della premiazione. “Mi sembra evidente che non avendo la possibilità di provare la cucina futura per la guida del 2025 la stella non poteva essere confermata”.
Il nuovo corso del Gagini
L’idea di riconquistare quella stella però era rimasta salda lì, in questo locale palermitano con bancone a vista nel cuore della Vucciria. Ora, l’annuncio: il nuovo corso del Gagini arriva direttamente dal Piemonte, e in particolare dal ristorante Radici (il fine dining del Relais Le Marne, guidato da Guido Martinetti e Federico Grom insieme al loro progetto agricolo). Da lì arriva infatti lo chef Marco Massaia, torinese classe 1987, annunciato come nuovo chef del Gagini.
Il nuovo chef – dicono dal ristorante palermitano – si pone l’obiettivo di creare un ponte tra la raffinatezza e i codici dell’alta cucina e l’attitudine calorosa e conviviale che caratterizza la filosofia del ristorante e di tutte le attività della Virga & Milano. “Per noi il cibo non è solo nutrimento ma anche e soprattutto emozione” sottolinea Franco Virga. “Con Marco ed una sala totalmente rinnovata vogliamo intraprendere un nuovo modo di comunicare la nostra filosofia. Vediamo che i clienti sono stanchi di essere “sequestrati” dal ristorante”.