C’è un ristorante messicano nel New Jersey, negli Stati Uniti, il cui dress code sta facendo assai discutere. Per esempio, è vietato entrare con delle t-shirt bianche, bandite le infradito, niente pantaloncini larghi e niente cappelli portati alla rovescia. La cosa curiosa, però, è che questo rigido dress code degno di un ristorante stellato, in realtà si applica in un ristorante che si trova non in centro città, bensì vicino a un minimarket e proprio su un’autostrada frequentata da camion.
Perché questo ristorante messicano ha un dress code così rigido?
La domanda se la sono posta molti clienti che hanno provato, ingenuamente, a entrare nel locale indossando una semplice maglietta bianca. Niente da fare: a loro è stato vietato l’accesso. Il ristorante in questione è il Cantina 46 – Mexican Bar & Grill e si trova all’uscita dell’autostrada Route 46 a Ridgefield.
Il suo dress code prevede:
- niente magliette bianche semplici
- niente canotte da uomo o camicie senza maniche
- vietato l’abbigliamento da spiaggia (cosa vietata anche in molti altri ristoranti, anche in zona turistica)
- niente tuta sportiva o abbigliamento sportivo
- vietato l’abbigliamento eccessivamente largo con particolare riferimento ai pantaloncini larghi, specie se indossato dagli uomini
- niente infradito, pantofole o scarpe da lavoro
- vietati i copricapo inadeguati, fra cui i cappelli da baseball indossati al contrario
La manager Joaquin Molina ha spiegato che non vogliono essere un normale ristorante, bensì vogliono essere un locale di fascia alta. Il dress code di accesso è affisso direttamente sulla porta d’ingresso. Rafael Anaya, consulente del gruppo Anaya che lavora con Cantina 46, ha giustificato il divieto di ingresso con t-shirt bianche col fatto che molte persone pensano che indossare una maglietta bianca sia sinonimo di appartenenza a una banda. Con buona pace di chi, invece, non ama le magliette colorate e preferisce indossarne solo di bianche, pur non appartenendo a una gang.
Per quanto riguarda vestiti e pantaloncini larghi, invece, soprattutto gli uomini che li indossano non possono entrare perché stonano con una bistecca Tomahawk da 138 dollari servita nel ristorante. E c’è anche chi ha dato ragione a questa indicazione sostenendo che non sia carino vedere uomini con pantaloni così larghi da mostrare la biancheria intima mentre una famiglia sta mangiando insieme ai suoi bambini (prego, leggere questa voce con la voce di Maude Flanders mentre dice “Qualcuno pensi ai bambini!”).
Inoltre, sul fondo del cartello affisso alla porta di ingresso, campeggia poi la frase “Ci riserviamo il diritto di rifiutare l’ingresso”. Cosa che è successo a una coppia che una sera ha tentato di entrare, ma che è stata bloccata in quanto lui era reo di indossare un cappello da baseball girato all’indietro, lei delle infradito.
Cantina 46 ha poi pubblicato il dress code anche sul suo profilo Instagram e qui sono fioccati i commenti perplessi dei clienti. La maggior parte di loro ha fatto notare che, visto che il locale è aperto da poco, non era una mossa aziendale intelligente escludere a priori potenziali clienti prima ancora di avere una solida base. Altri, invece, fanno notare che il dress code stride un po’ con la location prescelta: un dress code del genere è appropriato per Central Park, non per un’autostrada di Ridgefield.
Ecco alcuni commenti:
- “Ti trovi a New York o sulla Route 46 piena di camion a Ridgefield Park?”
- “Sì… non è una mossa intelligente allontanare potenziali clienti prima ancora di avere una base di clienti. Però adoro quello che hanno fatto con questo posto. Ma sono in zona da 12 anni e quella è sempre stata una location orribile per un ristorante”
- “Nessun vestito largo suona un po’ troppo. E se fosse una preferenza di una persona? Beh, mettiamoci i leggings allora”
E c’è anche chi, invece, ha dato ragione al ristorante:
- “Grazie!! Sì, mantienilo di classe”
- “Mi è piaciuto perché i locali non lo esigono e la gente va in pigiama”
- “Wow mi sembra appropriato… Tempo fa la gente era vestita bene per tutto.. ristoranti… chiesa… la vita ..”
Questo il post su Instagram con il dress code incriminato:
https://www.instagram.com/p/CsdqKoetM3p/