Il corto circuito sui bastoncini di pesce tossici virali

È stato ripreso ai quattro angoli del web uno studio dello scorso autunno sulla pericolosità di questo alimento. Di che si tratta?

Il corto circuito sui bastoncini di pesce tossici virali

Nelle ultime ore l’Internet ha iniziato a pullulare di notizie circa la pericolosità dei bastoncini di pesce, secondo uno studio pubblicato da una rivista svizzera. Ci siamo informati e: tutto vero, Bon à savoir ne ha parlato a seguito di un esame approfondito su 15 marche diverse. L’unico punto bizzarro della faccenda è che l’articolo in questione risale già a oltre cinque mesi fa. Cosa avrà risvegliato tanto interesse sullo studio, proprio ora? Nel dubbio, saliamo sul carro anche noi, perché la questione è degna di nota.

Bastoncini cancerogeni virali

bastoncini pesce

Ottobre 2024: la rivista svizzera Bon à savoir pubblica un articolo incentrato sui bastoncini di pesce. Il tutto inizia con l’acquisto di 15 pacchetti di stick di marche diverse, che vengono inviati a un laboratorio per analizzarne il contenuto. Lo scopo principale, almeno al principio, è verificare la quantità di pesce rispetto alla panatura – quantità che, a titolo informativo, è aumentata rispetto al passato –, se non fosse che i test in laboratorio svelano un piccolo problema: quasi tutti i bastoncini contengono sostanze cancerogene.

Si chiama glicidolo il nemico numero uno in questione: un composto organico che si sviluppa durante la frittura industriale di oli vegetali ad altissime temperature. Ciò che ha, giustamente, destato la preoccupazione generale è il fatto che il glicidolo sia una sostanza potenzialmente cancerogena.

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Oltre a questa, lo studio ha rivelato la presenza anche di altri elementi pericolosi, come l’acrilammide e il 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), anche questi nocivi per gli stessi motivi. Ora, secondo gli esperti – in particolare secondo il microbiologo Antonio Paparella, intervistato da La Repubblica – un consumo moderato e inserito all’interno di una dieta varia ed equilibrata non dovrebbe rappresentare un reale rischio per la salute, ma sarebbe meglio non abusare di questo prodotto. Diversa la storia per i più piccoli: “Ai bambini”, dichiara il dottor Paparella, “è meglio non darli affatto”.