Il CEO di Satispay fa chiarezza sulla nuova commissione per gli esercenti

Disinstallazione sì, disinstallazione no: il CEO di Satispay non si dice preoccupato, ma le associazioni di categoria la pensano diversamente.

Il CEO di Satispay fa chiarezza sulla nuova commissione per gli esercenti

Ricorderete (specialmente se gestite un’attività commerciale) di quando la scorsa settimana vi parlammo della nuova commissione introdotta da Satispay: dal 7 aprile di quest’anno, sarà applicata una percentuale dell’1% su tutti i pagamenti, anche sotto i 10 euro – mentre prima i mini-scontrini non prevedevano alcuna commissione. Da un collega del Corriere leggiamo il punto di vista di Alberto Dalmasso, CEO dell’azienda cuneese: la novità non mira ad aumentare gli introiti di Satispay, ma a offrire nuovi e migliori servizi. A detta di Alberto di Dalmasso, AD dell’azienda con sede a Milano, non si stanno “registrando richieste di disinstallazione”. Ascoltando altre voci, però, la situazione non sembra così rosea.

Le due versioni della storia

Satispay

“Non mettiamo una commissione dell’1% per aumentare la nostra redditività”. Questo è il punto che Dalmasso tiene a mettere in chiaro. La nuova commissione, da aprile applicata a tutti i pagamenti a prescindere dall’importo, mirerebbe a “fare crescere l’ecosistema dei servizi per i negozianti e per gli utenti con nuovi servizi e meccanismi di fidelizzazione che faranno crescere i loro volumi d’affari». Sì, ma che ne penseranno le e gli esercenti? A detta del CEO, al momento non si evidenziano malcontenti: “Chi ha dubbi e chiede, normalmente si rasserena”. Ma Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino, illustra una situazione diversa.

Quanti di voi, baristi e ristoratori, stanno per abbandonare Satispay? Quanti di voi, baristi e ristoratori, stanno per abbandonare Satispay?

Racconta di come l’associazione abbia accolto positivamente la nuova app fin dall’inizio, supportando i giovani imprenditori locali che l’avevano progettata. La nuova mossa, però, cambia un po’ le carte in tavola e spinge Coppa a parlare di “occasione persa”. Secondo la presidente, la maggior parte delle persone iscritte all’associazione ha riferito di voler abbandonare l’app. Anche l’associazione dei consumatori Assoutenti si dice preoccupata: “balzelli, costi e commissioni sulle transazioni digitali scoraggiano i pagamenti cashless e rappresentano un costo per il settore del commercio e, quindi, per i consumatori”, dichiara il presidente Gabriele Melluso. Staremo a vedere, nella pratica, se e come la novità influenzerà l’adesione degli esercizi all’app di pagamento.

Fonte: Corriere Torino; Repubblica
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