Il Canada offre nuovi incentivi agli allevamenti per ridurre le emissioni: sarà la volta buona?

Il Canada ha introdotto nuovi incentivi economici per gli allevamenti con l'obiettivo di ridurre le emissioni di metano.

Il Canada offre nuovi incentivi agli allevamenti per ridurre  le emissioni: sarà la volta buona?

Capirete il nostro cinismo – la più recente iniziativa del governo canadese, come altre stampate dalla stessa matrice ambientalista, sono legittime e comprensibilmente virtuose, ma l’impressione è che spesso e volentieri finiscano per esaurirsi come fiammiferi gettati in un secchio pieno d’acqua. Una tesi, questa, che giusto per fare paio di esempi trova una notevole risonanza nel fatto che l’Europarlamento abbia di fatto escluso gli allevamenti industriali dalla direttiva sulle emissioni industriali, o ancora nella soffiata di alcuni ex membri delle Nazioni Unite secondo la quale le lobby agricole avrebbero censurato gli studi sull’effettivo impatto delle emissioni degli allevamenti sul riscaldamento globale.

Insomma, perdonateci se moderiamo l’entusiasmo – ma torniamo a noi. Il Canada ha introdotto una serie di nuovi incentivi economici per gli allevamenti di bovini al fine di ridurre le emissioni di metano delle mucche.

In cosa consistono i nuovi incentivi canadesi?

allevamento

Stando a quanto lasciato trapelare la prima bozza del protocollo Reducing Enteric Methane Emission (REME per gli amici) punta a incentivare gli allevatori a implementare nelle proprie attività cambiamenti con l’obiettivo di ridurre le emissioni di metano enterico, accompagnando tali cambiamenti all’opportunità di generare crediti di compensazione che possono poi essere venduti.

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Ogni credito, secondo quanto riportato dai colleghi di Reutersrappresenterebbe una riduzione delle emissioni pari a una tonnellata; mentre i “cambiamenti” sopracitati comprendono migliorie alle diete degli animali, la loro gestione e l’introduzione di strategie che possano supportare una crescita animale più efficiente.

La corretta implementazione del protocollo REME dovrebbe ridurre sensibilmente la quantità di gas serra emessi per unità di carne bovina prodotta, migliorando al contempo la prestazione degli animali.

Il progetto, in altre parole, punta a rendere più efficiente e “pulita” la filiera degli allevamenti in Canada, andando allo stesso tempo a tamponare le emissioni nette. Per valutare il suo effettivo impatto sulla questione, naturalmente, ci sarà da attendere.

Nel frattempo, ci pare giusto dedicare almeno un paio di parole a quei progetti, evidentemente meno roboanti, che sempre in territorio canadese cominciano a stagliarsi come risposte innovative e sostenibili al problema delle emissioni degli allevamenti: è il caso delle cosiddette mucche a “emissioni ridotte”, ossia capi appositamente allevati per emettere meno metano.

In altre parole la responsabilità degli allevamenti intensivi, nel contesto della crisi climatica in corso, è una macchia nera ed evidente; a più riprese denunciata: basti pensare a una recente accusa di Legambiente nei confronti della Regione Lombardia, capitale nazionale dell’allevamento intensivo. La speranza è quella che appelli e iniziative non finiscano per rimanere impantanate nel silenzio.