Se siete soliti lamentarvi per il caffè al banco servito per un euro e cinquanta centesimi, il contenuto di questo articolo potrebbe non fare per voi. Se a muovervi è invece un più tranquillo spirito di curiosità siete nel posto giusto: il caffè più caro delle terre di Albione è appannaggio dello Shot, un piccolo bar con pareti e tavoli in marmo incastonato per le strade di Mayfair, nel cuore più lussuoso di Londra. Nella tazzina viene servita una miscela prodotta utilizzando i chicchi typica, una varietà di arabica di alta qualità provenienti dalla tenuta Nakayama in Giappone; e alla cassa il conto segnerà 265 sterline (equivalenti a poco meno di 310 euro o a una cena stellata, tanto per intenderci).
Ehi, uomo avvisato mezzo salvato: d’altro canto dovrebbe essere ben risaputo che la colazione al bar si sta facendo sempre più cara. Quel che è ancora più interessante, il nostro caffè da Re viene servito con le medesime e classiche declinazioni che si possono trovare in pressoché tutte le altre caffetterie della City – espresso, macchiato, flat white, americano, cappuccino o latte.
Il caffè più caro di Londra, dal Giappone al Regno Unito
Stando a quanto riportato dallo stesso menu di Shot, i sopracitati chicchi nipponici sono una gentile concessione della famiglia Kishimoto, che produce caffè sull’isola di Okinawa dal 2015. “Questo caffè riflette il valore profondamente radicato in Giappone della ricerca della perfezione”, si legge nella descrizione che accompagna la voce nel menu. Non che ce ne fosse bisogno, a dire il vero: il prezzo ci sembrava già più che eloquente.
Vale la pena notare che questi particolarissimi chicchi possono essere acquistati online e venduti al dettaglio a 1480 sterline al chilo (poco più di 1700 euro), il che suggerisce un ricarico non indifferente da parte degli amici di Shot; ma è altrettanto importante sottolineare che secondo il parere di Maxwell Colonna-Dashwood, eletto tre volte miglior barista del Regno Unito intervistato dai colleghi del The Telegraph, è piuttosto raro che una varietà così esclusiva venga venduta in una caffetteria. Il principale flusso di vendita, infatti, è destinato ai collezionisti e agli appassionati.
Lo stesso Colonna-Dashwood ha ritenuto opportuno ricordare che come sia piuttosto insolito trovare qualcuno che produca caffè nel Paese del Sol Levante. “Quasi nessuno coltiva caffè in Giappone” ha spiegato al The Telegraph. “Cresce tipicamente ai tropici, su entrambi i lati dell’equatore. Ma la rarità è un qualcosa di molto ricercato nel mondo del caffè: la typica non è la varietà di arabica più esclusiva in assoluto, ma il fatto che arrivi dal Giappone contribuisce senz’altro alla sua esclusività”.