Stamattina apro Dissapore e scopro che in cima alla Top 100 più attesa dell’estate – non quella dei successi pop, capitanata indubbiamente da Despacito – c’è un mio amico.
Il ranking è quello dei gelatieri, e in testa c’è la testa scintillante di Paolo Brunelli.
Paolo Brunelli è un grandissimo gelatiere. Lo dico subito per mettere le cose in chiaro.
Questo sito giustamente si riferisce al fortunatissimo negozio di Senigallia, ma a me piace associare Paolo ad Agugliano, un minuscolo comune alle spalle di Ancona dove la sua famiglia ha un albergo-ristorante in cui il giovane Paolo ha mosso i primi passi e tutt’ora, animatore indomabile, organizza un bellissimo festival del gelato.
Ad Agugliano ho conosciuto Paolo, tanti anni fa, trascorrendo un mese nelle Marche per scoprire quella regione splendida, segreta e gastronomicamente eccezionale.
E in questi anni, a forza di mangiare il suo gelato (e il suo cioccolato! Fa delle cose col cioccolato meravigliose), ho capito qual è il suo ingrediente segreto.
Che non è un introvabile presidio Slow Food. Che non è un connubio inedito. Che non è una ricetta mai vista.
Paolo fa certo anche queste cose, ma il suo segreto è il seguente: è pazzo. Totalmente pazzo.
Di gelatieri bravissimi ne conosco tanti e ognuno ha una propria caratteristica: Marchetti è garbato, Soban è esuberante, Cutelli è imperioso, De Feo è solare. Invece Brunelli è pazzo. E’ un tipo veramente rock and roll, fuori dagli schemi, avventato, con quel temperamento marchigiano che spiazza un sabaudo come me.
E proprio perché è pazzo, è pazzescamente bravo.
Solo i pazzi provano cose nuove. Solo i pazzi maniaci dedicano le notti a perfezionare le proprie ossessioni.
E se un pazzo pieno di talento e di coraggio si mette a fare il gelato, viene fuori un gelato pazzesco.