Il 2024 della ristorazione italiana tra record di fatturato e crollo di aperture

Un recente studio ha analizzato il 2024 della ristorazione italiana, mettendo un evidenza dati record in apparente contraddizione tra loro

Il 2024 della ristorazione italiana tra record di fatturato e crollo di aperture

Il 2024 si conferma un anno di crisi e contraddizioni per la ristorazione italiana: è quanto emerge dall’Osservatorio Ristorazione dell’agenzia RistoratoreTop, uno studio realizzato elaborando i dati di Movimprese e FIPE e incrociandoli con dati interni sulle variazioni di prezzo, che mette in evidenza due dati record.

Da un lato la crescita dei consumi, la più alta dal periodo pre-pandemia con oltre 96 miliardi di euro spesi per mangiare fuori casa, dall’altro il saldo negativo più corposo dell’ultimo decennio tra imprese iscritte e cessate presso le Camere di Commercio: meno 19.019.

Il 2024 della ristorazione italiana

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Un dato, quello dell’aumento del fatturato complessiva, che si spiega con le maggiorazioni nei prezzi dei menù per il cliente finale, causati dall’ormai famigerato mix di rincari dei costi vivi e inflazione. Aumenti quantificati in un +6% dal 2023, e un +19% dal 2020.

Per quanto riguarda il saldo tra le aperture e le chiusure, i numeri sono impietosi: il 2024 è il quarto anni consecutivo che registra un calo di attività registrate nelle Camere di Commercio, con i segnali più preoccupanti che arrivano dal saldo tra le 10.719 nuove iscrizioni e il record negativo dell’ultimo decennio rappresentato dalle 29.019 cessazioni, in aumento del 3,6%: -19.019 attività ristorative, differenziale che batte l’altro record amaro del 2023 con -17.693 imprese.

Analizzando geograficamente questi dati, la maglia nera per numero di locali spariti spetta a Roma, -495, mentre a Bologna per percentuale sul totale: -3% sul 2023. Va meglio al Sud con Palermo e Napoli in segno positivo, seguite da Firenze.

Nel 2023 in Italia hanno aperto più di quattromila ristoranti (ma le chiusure sono molte di più) Nel 2023 in Italia hanno aperto più di quattromila ristoranti (ma le chiusure sono molte di più)

Lorenzo Ferrari, Presidente dell’Osservatorio Ristorazione e AD di RistoratoreTop, offre la sua interpretazione: “per quanto possa sembrare incoraggiante il dato pubblicato sui 96 miliardi spesi dagli italiani per mangiare fuori casa, se accostato alle 29.019 cessazioni a fronte di appena 10.719 nuove aperture, è indicativo esattamente del contrario: la ristorazione italiana sta attraversando una crisi strutturale caratterizzata da forte sfiducia da parte degli imprenditori”.

“Questi dati -continua Ferrari- ci raccontano che mangiare al ristorante sta diventando sempre più un lusso per la maggior parte degli italiani e non passerà molto tempo prima che cambino frequenza e abitudini di consumo anche per la fetta di utenza altospendente che sta tenendo in piedi il settore. Stanno sopravvivendo o addirittura fiorendo quelle attività che hanno saputo intercettare e interpretare i bisogni dei clienti, sempre più orientati a vivere un’esperienza, le rivoluzioni tecnologiche e lo snellimento dei modelli di business”.