Iginio Massari vorrebbe rilevare una storica pasticceria chiusa dopo un incendio

Iginio Massari sarebbe interessato a rilevare il Moody di Genova, locale afflitto da una complessa situazione giudiziaria: riuscirà a salvare i trenta posti di lavoro?

Iginio Massari vorrebbe rilevare una storica pasticceria chiusa dopo un incendio

Sembra aprirsi un nuovo capitolo per il Moody, storico locale di Genova che ha passato anni decisamente travagliati. Dopo la ripartenza nel 2019 in seguito al crac del gruppo del “re dei buoni pasto” Fogliani, ad opera di HiFood, l’11 settembre 2024 arriva un’altra tegola: un incendio, indagato come doloso, da cui l’attività non sembra riprendersi.

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A complicare ulteriormente la situazione, un marasma burocratico e legale che tra cause in corso, procedimenti penali e opere di bonifica dopo le fiamme sembrano rendere impossibile la riapertura e il trasferimento dell’attività ad altri imprenditori interessati. A farne le spese sono circa una trentina di lavoratori per i quali i sindacati hanno annunciato lotta dura, ma in queste ore è arrivato un colpo di scena: Iginio Massari sarebbe interessato all’acquisto.

Massari a Genova

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Sono girate molte voci intorno all’acquisizione del Moody, ma quella del celeberrimo pasticciere bresciano sembra ben più di una chiacchiera. Il successo del suo temporary store nella stazione di Brignole è stato tale da spingerlo a cercare un locale stabile, dapprima individuato in piazza San Lorenzo, e ora sembra sia avviato un dialogo con la Genoa Business Unit, organo guidato dall’assessore al lavoro Mario Mascia, coinvolto anche nei tesi rapporti col sindacato per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Il futuro prossimo

moody genova

Massari non è l’unico interessato alla location, e un altro papabile è Walter Pinna, imprenditore dell’omonimo gruppo di caffetteria e ristorazione, ma per tutti la situazione resta problematica. Il problema principale è quello dei muri: se il giudice deciderà di farli rientrare nei beni sotto sequestro nella vicenda Fogliani, cedere gli spazi diventerebbe ancora più complicato. Buona parte del futuro del Moody, dei suoi lavoratori e di chi vorrà investire verrà quindi decisa nell’udienza del prossimo 28 febbraio.