I ritardi burocratici mettono a rischio il Natale delle persone in difficoltà: la denuncia del Banco Alimentare

Il Banco Alimentare prova ad alzare di nuovo la voce, ma nessuno risponde: cala del 60% la quantità di cibo da distribuire a causa di ritardi burocratici.

I ritardi burocratici mettono a rischio il Natale delle persone in difficoltà: la denuncia del Banco Alimentare

L’amarezza del voler fare del bene e non riuscirci, almeno non completamente. È quello che sta succedendo al Banco Alimentare, la fondazione nata nel 1989 in Italia e che nel 2023, giusto per dare un’idea dei numeri, ha aiutato 1.793.612 persone in difficoltà. Ma ora a essere in difficoltà è la fondazione stessa, che si ritrova con il 60% del cibo in meno da distribuire rispetto allo stesso periodo nel 2023. La colpa non sta nell’impegno dei volontari o nell’altruismo delle aziende, bensì nei ritardi burocratici.

Da dove arriva il cibo distribuito dal Banco Alimentare

Banco Alimentare

La fondazione fa ricorso a diverse fonti per recuperare gli alimenti da distribuire tra cui, in ordine sparso (lasciamo il punto che ci interessa per ultimo): aziende donatrici che conferiscono le loro eccedenze, distribuzione organizzata, ristorazione, colletta alimentare, nonché fondi nazionali ed europei. Ed è proprio in quest’ultimo (non per importanza) anello che il meccanismo si è arrugginito. Il Banco è accreditato presso l’AGEA, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura del ministero che tanto citiamo su queste pagine. L’AGEA è il gancio che consente alla fondazione di accedere ai fondi nazionali ed europei (FEAD) di aiuto per le persone indigenti.

Intoppi burocratici e rallentamenti

Ed è proprio in seno all’AGEA che nasce il problema, con ritardi legati ai bandi che hanno causato una riduzione dei prodotti da 3.820 tonnellate nei primi otto mesi del 2023 a 1.492 nello stesso intervallo quest’anno: un calo del 60%. Salvatore Collarino, presidente della sezione piemontese del Banco Alimentare, ricorda che la fondazione aveva già alzato la voce a giugno e fa ora “appello a tutte le forze sociali e politiche” perché lubrifichino le maglie ingrippate di questa catena di aiuti. “Se va avanti così, la situazione non può che peggiorare. Ci aspetta un triste Natale”.

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Intanto, il prossimo 16 novembre si terrà la Giornata nazionale della colletta alimentare, iniziativa ricorrente a cui nel 2023 hanno partecipato 4,7 milioni di italiani. Lodevole e importante il coinvolgimento dei singoli cittadini, ma di certo non è solo su questo che dovrebbe basarsi il lavoro dell’ente, ostacolato da una burocrazia che mette i bastoni tra le ruote persino alla dignità.