In calce alla presentazione delle nuove stelle Michelin, dopo gli annunci dei nuovi astri che illumineranno la nostra galassia gastronomica per il prossimo anno, gli addetti ai lavori e gli appassionati più maliziosi aspettano di vedere chi la stella l’ha persa. Come è facile intuire, non ci sono comunicazioni in diretta, ma un laconico elenco di chi, tra chiusure o demeriti (secondo gli ispettori gommati, ça va sans dire), si vede costretto a rinunciare all’ambito riconoscimento.
Chiariamo subito una cosa: possiamo discutere quanto vogliamo, incazzarci per giudizi che potremmo ritenere eccessivamente severi, indignarci per il trattamento eccessivamente brusco dedicato a ristoranti magari storici, ma qualsiasi considerazione faremo resteranno chiacchiere tra noi, e non avremo mai una spiegazione adeguata sul perché queste stelle siano cadute. E quest’anno saremmo proprio curiosi.
I ristoranti che non piacciono più alla Michelin
Partiamo dal caso più eclatante: le due stelle perse in un colpo solo dal Piccolo Lago di Mergozzo, un caso che sarà sicuramente al centro del dibattito nei prossimi giorni. Perdiamo anche altri due bistellati, che però mantengono almeno un macaron: il Tre Olivi di Paestum, che appena nel 2021 aveva conquistato due stelle in un colpo solo, e il Gourmetstube Einhorn in provincia di Bolzano. Il Giglio di Lucca del non voler più avere a che fare con stelle ed astri vari ne ha fatto un punto d’orgoglio e lo ha fatto presente in ogni sede possibile con un’azzeccata campagna di comunicazione: è stato accontentato. In totale, l’Italia perde diciotto stelle, al netto di chiusure e trasferimenti.
- Gardenia – Caluso (TO)
- Già sotto l’arco – Carovigno (BR)
- La Capanna di Eraclio – Codigoro (FE)
- La Madernassa – Guarene (CN)
- Bolle – Lallio (BG)
- La Tavola – Laveno Mombello (VA)
- Giglio – Lucca
- L’Alchimia – Milano
- Gourmetstube Einhorn – Mules (BZ) mantiene una stella
- Palazzo Petrucci – Napoli
- Rear Restaurant – Nola (NA)
- Tantris – Novara
- Tre Olivi – Paestum (NA) mantiene una stella
- Gagini Restaurant – Palermo
- La Serra – Positano (SA)
- Umberto di Martino – San Paolo d’Argon (BG)
- 1908 – Soprabolzano (BZ)
- Piccolo Lago – Mergozzo (VCO)
I ristoranti che perdono la stella perché hanno chiuso
Nessuna sorpresa, solo un riassunto delle varie chiusure eccellenti dell’anno. Di alcuni si sa già il prosieguo della storia, come Viviana Varese, già operativa in ben cinque insegne dal lago di Como a Noto, o il Povero Diavolo, ora una “osteria sociale”.
- Locanda Tamerici – Ameglia (SP)
- Somu – Baia Sardinia (SS)
- Dal Corsaro – Cagliari
- Mammà – Capri
- Vitium – Crema
- Il Parco di Villa Grey – Forte dei Marmi (LU)
- Il Faro di Capo d’Orso – Maiori (SA)
- VIVA Viviana Varese – Milano
- Orto by Jorg Giubbani – Moneglia (GE)
- Il Comandante – Napoli
- Cannavacciuolo Café & Bistrot – Novara
- Bianca sul Lago – Oggiono (LC)
- Lino – Pavia
- Senso Alfio Ghezzi Mart – Rovereto (TN)
- RistoranTino & C. – Sauze di Cesana (TO)
- Spazio7 – Torino
- Osteria del Povero Diavolo – Torriana (RN)
- Casa Iozzia – Vitorchiano (VT)