I PFAS, inquinanti eterni, sono stati trovati anche nelle uova di pollai domestici

Nel Nord della Francia sono state individuate alte concentrazioni di PFAS nelle uova dei pollai domestici: le autorità raccomandano di evitarne il consumo.

I PFAS, inquinanti eterni, sono stati trovati anche nelle uova di pollai domestici

Si chiamano PFAS, note anche e soprattutto come inquinanti eterni, ossia sostanze chimiche artificiali estremamente longeve e notoriamente associate all’insorgere di numerosi problemi di salute, tumori compresi. La loro presenza nell’ambiente è radicale e capillare: sono già stati trovati nell’acqua piovana, in quella potabile (specie in Lombardia), nei pesci d’acqua dolce e di mare; e ora persino nelle uova dei pollai domestici.

Siamo nel nord della Francia, e a suonare l’allarme è la stessa agenzia regionale delle Salute dell’Alta Francia. Le istruzioni, a onore del vero, sono semplici al punto da essere quasi lapidarie: gli abitanti del dipartimento dell’Oise farebbero bene a non consumare gli alimenti in questione a causa dell’elevata presenza di inquinanti.

Ma da dove arrivano, questi inquinanti?

galline

Domanda legittima, considerando che – come abbiamo visto in apertura di articolo – la presenza di queste particolari sostanze è ormai profondamente intrisa nelle risorse naturali. Facciamo prima un passo indietro: i PFAS sono sostanze comunemente impiegate negli imballaggi plastici e in diversi apparecchi elettronici che, durante la produzione o più banalmente l’utilizzo quotidiano degli stessi vengono disperse nell’aria.

Se pensate gli alimenti ultra processati non vi riguardino è perché non sapete quali sono Se pensate gli alimenti ultra processati non vi riguardino è perché non sapete quali sono

Sono silenziosi e pressoché invisibili, e le stime più recenti – come quelle di Greenpeace – indicano margini di contaminazione pericolosamente sottostimati se non addirittura ottimisti. In altre parole, la loro presenza è ancora più comune di quanto possiamo immaginare: ci sono, ma non li vediamo.

Il che ci porta al caso francese. Le autorità sanitarie locali sono state piuttosto reticenti nell’indicare le cause degli alti livelli di contaminazione rilevati, limitandosi a spiegare che si tratta di un “problema legato alla presenza di alcune industrie nell’area”. D’altro canto, pare doveroso sottolineare come non si tratti certo della prima volta che i cugini d’Oltralpe si trovano faccia a faccia con una situazione del genere.

Solamente lo scorso anno, per fare un esempio recente, le autorità sanitarie nazionali avevano denunciato la presenza degli inquinanti eterni nelle uova e nei polli da allevamenti domestici in diverse Regioni del Paese, compresa quella parigina.