I nuovi snack Oreo saranno creati dall’intelligenza artificiale

I nuovi snack di Mondelez International, colosso produttore dei celebri biscotti Oreo, saranno pensati da un'intelligenza artificiale. Ma come funziona?

I nuovi snack Oreo saranno creati dall’intelligenza artificiale

Certamente più rapido, con ogni probabilità più efficente, ma soprattutto decisamente meno dispendioso. Mondelez International, colosso degli snack che (tra le altre cose) produce i biscotti Oreo, ha deciso che l’ingrediente segreto dei nuovi snack sarà l‘intelligenza artificiale.

Le parole di Kevin Wallenstein, ricercatore dell’azienda, sono più che eloquenti: “Per produrre i nostri snack dobbiamo fare tantissime degustazioni”, ha spiegato ai colleghi del Wall Street Journal. È un incubo“. Insomma, qualcuno pensi ai poveri ricercatori di casa Mondelez: per sperimentare un nuovo gusto sono necessari “dai quattro ai cinque step alla settimana”.

L’idea, dunque: perché non affidare il compito a qualche cervellone cibernetico? Beh, detto fatto. Mondelez ha sviluppato un nuovo software pensato appositamente per creare le ricette di nuovi snack, ed è subito aria di piccola grande rivoluzione.

Come funziona l’IA? E quali sono i rischi?

intelligenza artificiale

Il tool in questione è stato sviluppato dalla società di consulenza software Fourkind e utilizza l‘apprendimento automatico (noto anche e soprattutto come Machine Learning), ossia un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale che permette al sistema di evolvere e migliorare la propria prestazione nel tempo utilizzando i dati a sua disposizione. In termini più semplici: più l’IA creerà ricette, più diventerà brava.

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I dati di partenza, l’avrete probabilmente intuito, sono i gusti dei consumatori: il grado di dolcezza dei prodotti più venduti, il livello di croccantezza, la combinazione di colori più piacevole all’occhio. Mondelez si occuperà di specificare all’IA le caratteristiche desiderate, e il tool si occuperà in autonomia di prendere in esame anche il costo degli ingredienti, il loro impatto ambientale e il profilo nutrizionale. Insomma: les jeux sont faits. O quasi.

Wallenstein esulta, e Mondelez con lui. La rivoluzione, come l’abbiamo definita, permetterà di portare sul mercato nuovi gusti e nuovi prodotti a una velocità “quattro o cinque volte superiore” a quella attuale. La speranza è che il salvatore cibernetico non perda un po’ la testa. Perchè, sapete com’è, ci sono dei precedenti.

La mozzarella scappa dalla pizza? Basta usare un po’ di colla. Dieta un po’ povera di minerali e vitamine? No problem: mangia una pietra al giorno, anche piccola. Insomma, sarà cosa buona e giusta mantenere ancora una supervisione umana: meglio evitare che l’IA finisca per consigliare panini al veleno per formiche e risotto alla candeggina.