Qualche tempo fa ho dedicato un Buonappetito al termine “Camosciamo” chiedendo l’interdizione dai pubblici uffici del copy che l’ha coniato. Merita certamente anche una punizione corporale (si potrebbe pensare di scamosciarlo, per contrappasso).
A settimane di distanza, però, la vicenda mi fa sovvenire una domanda: quali sono le frasi pubblicitarie che hanno segnato la nostra esistenza? Rispondere individualmente è facile, non c’è bisogno di grandi ragionamenti: se te le ricordi, ti sono rimaste impresse; se no, nada.
Non parlo dunque delle più efficaci – quelle non so, bisognerebbe fare uno studio serio, dati di vendita alla mano –, parlo, letteralmente, delle più memorabili.
Dunque queste sono le prime che vengono in mente allo scrivente (per la cronaca sono nato all’inizio dei Settanta, ché tanto dipende dalla generazione):
– Provare per credere;
– Io per il caffè c’ho naso;
– Ambrogio, avrei un certo languorino…;
– Mmmhh, mmhhhh: per me, numero uno;
– Pizzette? Come queste? (con forte accento milanese);
– Una camicia coi baffi;
– Più lo mandi giù, più ti tira su;
– Io ce l’ho profumato;
– Antonio? Faccaldo;
– S’è prosciugato el canal;
– Centosettanta grammi di bontà… in olio d’oliva;
– Bianco che più bianco non si può;
– Non è fame, è più voglia di qualcosa di buono…;
– Con le morbide ***, tu resistere non puoi, devi devi devi… masticar (cantato);
– Il piacere senza il peccato;
– Cosa c’è (dimmi cosa c’è), dentro te (cosa c’è dentro te), forse tu non lo sai, ma un morbido *** (cantato);
– Vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia, auguri *** poi, un coro in armonia (cantato).
Sono arcisicuro che saprete aggiungerne assai. E buona camicia a tutti!