La situazione che coinvolge i limoni della costiera amalfitana sta diventando sempre più urgente: sono gravemente ammalati e già il 25% delle piante è compromesso. Politica e associazioni si stanno muovendo già da tempo, ma sono giunti ora a chiedere aiuto alla Camera.
Alcune piante sono sane e rigogliose, ma l’aspetto di altre è completamente diverso ed è a quanto pare difficile non accorgersene: sono secche e appassite, con limoni stressati e rami nuovi che faticano a spuntare. Si chiama mal secco questa piaga, ed è causata da un fungo.
Il fungo contagioso che sta decimando i limoni amalfitani
Il temporale non giunge a ciel sereno: sono anni che il mal secco dei limoni in costiera amalfitana attanaglia le piante, e anno dopo anno sta seriamente compromettendo le coltivazioni. Il limone amalfitano, infatti, è Igp ed è al momento parecchio a rischio: l’ansia è diventata da territoriale a nazionale, tanto che il 30 luglio le amministrazioni comunali insieme a Coldiretti prepareranno un esposto alla Camera.
A causare la malattia e in molti casi la morte dei limoni è il Plenodomus tracheiphilus, un fungo conosciuto da molto tempo e che si manifesta “seccando” le piante (da qui il nome comune mal secco). I sintomi sono evidenti: disseccamento graduale ma piuttosto rapido, poca rigenerazione, morte. Difficile prevenire il contagio, dato che le spore di questo fungo viaggiano per via aerea tra vento e pioggia, arrivando quindi ovunque e senza preavviso e intaccando la pianta attraverso ammaccature e piccoli danni da potatura o lesione (grandine, beccate di uccelli, insetti).
La richiesta d’aiuto al Governo
Il presidente della Conferenza dei Sindaci, Fortunato Della Monica, e Coldiretti hanno redatto una relazione a seguito di costanti sopralluoghi e sono pronti a chiedere aiuto alla Governo. La richiesta, che passerà tramite i parlamentari Pietro De Luca e Stefano Vaccari, è di “assicurare indennizzi rapidi e adeguati agli imprenditori agricoli o alle associazioni fondiarie costituite che hanno subito danni dalla diffusione del mal secco del limone”. Non solo: chiederanno anche di poter procedere rapidamente con espianto e reimpianto dei limoneti compromessi e di poter “adottare pratiche agronomiche utili a limitare l’ulteriore diffusione del patogeno”.