I francobolli francesi al profumo di baguette stanno causando una rivolta tra i panettieri

I francobolli dedicati alla baguette, lanciati la scorsa primavera dalle poste francesi, non stanno convincendo i panettieri: tutta una questione di orgoglio professionale.

I francobolli francesi al profumo di baguette stanno causando una rivolta tra i panettieri

Fermi tutti: c’è un francobollo al profumo di baguette? I nostri lettori più fedeli lo ricorderanno: la scorsa primavera le Poste francesi decisero di rilasciare un particolare francobollo dedicato all’iconica forma di pane allungata, dal novembre del 2022 riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO.

Il francobollo è più che eloquente nell’indicare il suo assoluto protagonista: una baguette che campeggia poggiata in diagonale su di un campo bianco, circondata dalla dicitura “La baguette de pain française” e decorata con un fluente fiocco che riprende il tricolore francese – blu, bianco e rosso, per l’appunto. E dulcis in fundo, strofinando il francobollo è addirittura possibile rilasciare il tradizionale aroma delle boulangerie: molto carino, non è vero? Non per tutti, a quanto pare.

Il motivo delle proteste dei panettieri

baguette francobollo

A formare il fronte del malcontento sono infatti anche e soprattutto gli stessi panettieri. Il motivo? È presto detto: a loro avviso il profumo che vi abbiamo descritto nelle righe precedenti non richiama in maniera abbastanza precisa quello del pane appena sformato. “Ha più un profumo di vaniglia” ha spiegato Jeanne Barrere, direttrice della Leonie Bakery di Parigi. Eresia: è subito crisi.

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Badate bene – Barrere non è certo sola nella sua meticolosità sensoriale. Harlem Gbodialo, capo panettiere della medesima boulangerie parigina, lo ha ad esempio descritto come un “aroma vagamente zuccherino e fruttato“, che però faceva fatica a descrivere con precisione.

Gli addetti ai lavori (almeno una parte: immaginiamo che, parlando di francobolli, con questa dicitura dovremmo prendere in considerazione anche chi lavora nelle poste) non sono del tutto convinti, in altre parole. Chiamatelo orgoglio ferito, se vi va, o ancora zelo professionale evidentemente inflessibile: quel che li unisce è la convinzione che un rettangolino di carta non è in grado di replicare la magia delle boulangerie. E le poste, dunque? Che fanno?

Beh, al momento non c’è segno che abbiano recepito la protesta, né che abbiano effettivamente intenzione di prenderla sul serio. E perché dovrebbero, d’altronde? Come vi raccontammo a tempo debito il francobollo dedicato alla baguette è nato per essere un’edizione limitata di appena 600 mila copie complessive, e con le Olimpiadi in corso proprio a Parigi siamo certi che andranno a ruba.