Gustosi, onesti, potenti – un po’ come un cazzottone sul grugno, ecco. I fagioli, comicamente abbondanti e rigorosamente alla brace e impiattati (si fa per dire…) in padellate gigantesche, potrebbero essere considerati come il terzo protagonista dei film di Bud Spencer e Terence Hill; un cult che ha saputo bucare lo schermo e ricavarsi una nicchia ben in vista nella cultura pop italiana (e non solo).
Da qui l’intuizione di Alessandro e Carlo Pedersoli Jr, nipoti di quel Carlo Pedersoli noto anche e soprattutto come Bud Spencer: raccogliere la popolarità del nonno e creare una società che potesse tramandarne l’eredità. Siamo negli anni del Covid, in quei tempi di mascherine e zone rosse, gialle e verdi e quarantene; ed ecco che nasce la Bud Power e, sotto il suo marchio, i Fagioli alla Bud Spencer.
Dalla ricetta del nonno alla grande distribuzione: la storia dei Fagioli alla Bud Spencer
La ricetta, badate bene, è quella indicata dagli appunti scritti dallo stesso Bud Spencer nella sua autobiografia: fagioli di tipo Pinto del Piemonte (i borlotti, per intenderci), conditi con cipolla, polpa di pomodoro, pancetta affumicata, spezie, sale e aglio. Pare che abbiano ancora più sapore se mangiati direttamente dalla padella, magari aiutandosi con un mestolo di legno e strappando fette di pane con le mani.
Vale la pena notare che i nipoti di Spencer hanno anche rilasciato una seconda declinazione, la Tex-Mex, che si contraddistingue per un sapore ancora più deciso (più arrabbiato?) con fagioli neri e peperoncino, ma che rimane comunque fedele all’universo semantico dei celebri film del nonno.
Attenzione, però – il roster di casa Bud Power è ampio, e non si ferma certo ai soli fagioli: sotto l’ombrello del brand, presente anche alla più recente edizione di Cibus in quel di Parma, trova spazio anche la pasta proteica, le barrette proteiche, i biscotti proteici, le creme proteiche. La parola chiave, l’avrete certamente intuito, è “proteico” – scelta che ben si sposa con quella che è l’anima e l’eredità ideologica del marchio e che soprattutto può intercettare con piena cognizione pulsioni di mercato sempre più decise.
“Proteico” è il nuovo “sostenibilità“, in altre parole. Non è un segreto, d’altro canto, che siano sempre più le aziende che cerchino di interpretare secondo le proprie coordinate il trend degli snack “fit”: tra gli esempi più recenti e di maggior profilo troviamo Ferrero e Barilla, per citare brand italiani.
Ma torniamo a noi, e ai Fagioli alla Bud Spencer. Già disponibili sugli scaffali dei punti vendita Carrefour e Conad e già esportati in Svizzera e in Germania, i numeri raccontano di un’intuizione felice: stando a quanto lasciato trapelare i fatturati del 2023 hanno avuto un incremento del 300% rispetto al 2022, mentre il 2024 è partito ancora meglio con il primo quadrimestre che ha già superato l’intero anno precedente.