Una toppa semplice, relativamente economica e soprattutto efficace – integrare dei fagioli cannellini nella dieta di chi ha combattuto il cancro al colon retto può aiutare l’intestino a mantenersi in uno stato di salute, andando così a modificare i marcatori legati all’obesità e alla malattia stessa. Si tratta di quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista medica eBioMedicine, che ha preso in esame 48 uomini e donne di età superiore ai 30 anni in condizione di obesità e che avevano una storia di lesioni intestinale.
È bene notare che, di questi, il 75% aveva per di più una storia di cancro al colon rettale o polipi precancerosi ad alto rischio del colon o del retto. Il periodo di osservazione è durato otto settimane, durante le quali i partecipanti sono stati esortati a seguire la loro dieta abituale o ad aggiungere una tazza al giorno di fagioli bianchi marini biologici in scatola cotti a pressione. Gli scienziati, naturalmente, si sono occupati di tenere traccia di eventuali variazioni del microbioma intestinale e dei marcatori tumorali attraverso analisi a campioni di feci e sangue effettuate ogni quattro settimane.
Fagioli: l’alleato dell’intestino
I risultati, come accennato in apertura di articolo, parlano chiaro. “Nel corso di otto settimane, si è registrato un miglioramento della salute dell’intestino dei partecipanti, caratterizzato da un incremento dei batteri benefici, che allontanano i batteri nocivi” ha spiegato Carrie Daniel-MacDougall, professoressa associata di Epidemiologia e autrice corrispondente.
Scendendo più nei particolari, l’aggiunta di fagioli cannellini alla dieta si è tradotto in un aumento della diversità alfa, o batteri benefici, quali Faecalibacterium, Eubacterium e Bifidobacterium e una diminuzione dei batteri patogeni od opportunisti.
Come potrete immaginare una condizione di obesità, o più in generale una dieta scorretta o altri problemi di natura gastrointestinale, possono creare disturbi più o meno gravi nell’equilibrio microbico dell’intestino – disturbi che possono rivelarsi letali per chi si è trovato a fare i conti con il cancro al colon.
Male spietato e tenace, è bene notare che anche in seguito al tradizionale trattamento di questo particolare tipo di cancro (o alla rimozione dei polipi) il paziente rimane particolarmente suscettibile a ricadute, che possono trovare un alleato in un microbioma intestinale squilibrato. “I fagioli, in particolare questi piccoli fagioli bianchi, sono ricchi di fibre, aminoacidi e altri nutrienti che aiutano i batteri benefici del colon a prosperare, sostenendo la salute immunitaria e regolando l’infiammazione” ha continuato Daniel-MacDougall.
“I fagioli non sembravano indurre infiammazioni intestinali o incidere seriamente sulle abitudini intestinali, un aspetto cruciale per i pazienti e i sopravvissuti al cancro del colon rettale” ha concluso la dottoressa. Attenzione, però: per quanto sia stato osservato un effetto benefico, in futuro saranno “necessari ulteriori studi per determinare in che modo le modifiche alla dieta possano essere utilizzate per ridurre il rischio di cancro o migliorare i risultati del trattamento”. In altre parole, è bene “non tentare di seguire questa dieta senza averne parlato con un medico, poiché potrebbe avere impatti negativi senza una guida adeguata”.