Settembre: la domenica dell’anno, per gli adulti ma anche e soprattutto per gli studenti. L’Istituto Superiore della Sanità ha preso la palla al balzo per divulgare una serie di consigli su alimentazione, scuola e mense, così da rendere meno traumatico il ritorno dai tipici ritmi dei mesi di vacanza a quelli del dovere.
Settembre, in altre parole, può anche essere inteso come il tempo per recuperare una regolarità perduta (o, chissà, costruirne una nuova: magari addirittura la prima, in un certo senso). Il primo consiglio? Guai a saltare la colazione. Pare semplice, già: eppure, per molti adolescenti, si tratta di un’abitudine ormai dimenticata.
I consigli dell’ISS, passo passo
Il terzo rapporto tematico della Sorveglianza HBSC-Italia 2022 (Health Behaviour in School-aged Children ha rilevato che il 26,8% degli adolescenti non consuma ‘mai’ la colazione. Il consiglio degli esperti ISS è quello di spezzare il digiuno con carboidrati integrali (che, badate bene, non sono i cornflakes) come pane o fette biscottate integrali, ossia alimenti che vengono assorbiti lentamente nel corso della mattina fornendo un rilascio energetico lento ma costante. E poi?
Beh, poi è tutta una questione di ritmo, di tempismo. “Ripristinare un timing regolare dei pasti una volta tornati dalle vacanze è fondamentale per tutti” si legge sul sito dell’ISS. La regolarità nei pasti consente di regolare “la produzione degli ormoni che regolano i livelli di glicemia, fondamentali per la concentrazione e le attività scolastiche”. E che dire della mensa?
I bambini e i ragazzi che fanno ‘l’orario lungo’ dovrebbero consumare il pranzo della mensa scolastica, in quanto si tratta di un pasto “equilibrato sia nelle quantità che nella composizione e strutturato secondo le raccomandazioni del ministero della salute”. Poi, però, c’è sempre quel languorino di metà pomeriggio che si fa sentire…
Ecco, in quel caso gli esperti consigliano uno spuntino per spezzare il digiuno 2-3 ore dopo la colazione e 3-4 dopo il pranzo con un frutto di stagione, se possibile, e comunque evitando cibi ultraprocessati ricchi di sale, zuccheri e grassi saturi (snack, merendine, patatine in sacchetto). E qualche integratore, giusto per mettere i puntini sulle i?
Meglio evitare, spiegano dall’ISS, evidentemente ben consci del fatto della loro popolarità in forte crescita. “Non ci sono ragioni scientifiche per fornire integratori o vitamine per la memoria o per qualunque altra ragione agli studenti” si legge sul sito ufficiale. Le uniche eccezioni? “Integrare carenze di nutrienti dovute ad esclusioni per allergie e/o intolleranze alimentari”, purché pianificati con attenzione e controllate da professionisti.