I cani statunitensi hanno scoperto due nuove specie di tartufo

Dal Nuovo Mondo arriva la notizia di due nuove tipologie di tartufo: Tuber cumberlandense e Tuber canirevelatum.

I cani statunitensi hanno scoperto due nuove specie di tartufo

È tutto di Monza il merito di aver scoperto due nuove specie di tartufo nordamericane. E no, non c’entra nulla la nostra città lombarda: Monza è il nome del cane che ha fiutato i due corpi fruttiferi di funghi mai analizzati prima d’ora. Come ogni nuova scoperta che si rispetti, alle specie in questione sono stati assegnati dei nomi inequivocabili: Tuber cumberlandense per uno, in riferimento alla zona in cui sono stati trovati, e Tuber canirevelatum per l’altro, in onore del cane che li ha individuati.

Le nuove specie di tartufo

Lois Martin e Monza tartufiLois Martin e il cane Monza, che hanno trovato le due nuove specie di tartufo

Tuber canirevelatum non è un incantesimo di Harry Potter, ma il nome con cui è stata battezzata una delle due specie di tartufo trovate dal cane Monza e dalla sua addestratrice Lois Martin. Siamo nell’altopiano del Cumberland, che si estende a cavallo tra più Stati orientali del Paese a stelle e strisce. Martin e il suo amico a quattro zampe erano a caccia di tartufi quando ne hanno trovati alcuni dall’aspetto e dall’odore inusuali. Decisa a saperne di più, l’addestratrice ha inviato dei campioni al laboratorio del professor Gregory Bonito, del dipartimento dedicato alle piante, al suolo e agli organismi microbici presso la Michigan State University. Autore principale dello studio è però Alassane Sow, studente di ricerca che lavora con Bonito.

Il tartufo più caro dell’anno è stato venduto a una cifra stratosferica Il tartufo più caro dell’anno è stato venduto a una cifra stratosferica

Le analisi del DNA svolte sui campioni di tartufo hanno dimostrato che si trattava in effetti di due specie non ancora codificate, sebbene fossero sicuramente già vendute sul mercato con altri nomi da chi le confondeva con altre tipologie. “Ricevere questi campioni è stato entusiasmante”, racconta Sow, “soprattutto perché sembravano molto simili ai ben noti tartufi europei commestibili Tuber macrosporum e Tuber aestivum. […] Le nostre analisi mostrano che ciascuna [delle due specie] presenta composti aromatici riscontrati in alcune delle specie di tartufo di maggiore valore.” L’osservazione finale si collega al desiderio, esplicitamente espresso, che anche i tartufi nordamericani inizino a rivestire un ruolo importante sul mercato, dove sono spesso le specie europee a farla da padrone.