Non faccio in tempo a distrarmi un attimo, a farmi una piccola vacanza, che la CNN pubblica la “Classifica dei 50 piatti migliori del mondo”.
Quando il pezzo è andato on-line verosimilmente stavo tendando di mungere una mucca in Alto Adige o inseguendo un figlio che tentava di buttarsi in un torrente, quindi me ne accorgo solo ora.
Capisco dunque che ognuno avrà già detto la propria e che la mia opinione risulterà fresca come un tramezzino in un bar poco frequentato, ciononostante non resisto dall’esprimerla.
A me le classifiche divertono. A partire da quelle, tante, che fa Dissapore.
Mi divertono e mi incuriosiscono. Mi danno un sacco di informazioni.
Ma non dimentico mai due cose: la prima è che il vero motivo per cui il web ne produce a fiotti è che i social ne vanno matti, e dunque producono un sacco di click; il secondo è che, per parafrasare il grande Clint, “le classifiche sono come le palle: ognuno ha le proprie”.
In base a queste considerazioni, leggo le classifiche come elenchi, senza badare alle posizioni. Vedo invece un sacco di gente che sulla rete s’incazza perché la pizza è solo seconda, mentre primo è il Massaman Curry thailandese.
E com’è possibile che il cioccolato, medaglia di bronzo, sia quello messicano?
E perché mai l’hamburger è accreditato come piatto tedesco?
E il gelato americano!!!!????
E il kebab – al diciottesimo posto – può mai essere migliore delle lasagne, al ventitreesimo?
Le uniche classifiche in cui credo sono quelle oggettive: chi arriva primo nei duecento stile libero, chi prende più voti alle elezioni (e pure qui…). Ma le altre non le odio. Anzi, mi stimolano.
Sapete cosa sono certo di fare, dopo aver letto quella della CNN?
Andrò subito a cercare un posto dove provare il Massaman Curry.
Qualcuno ha la classifica dei migliori ristoranti thai di Milano?