Dieci nuovi ristoranti fanno il loro ingresso tra le segnalazioni della Guida Michelin. Una selezione, quella di questo febbraio, decisamente a trazione nordica, con Livigno che porta a casa due nuove insegne e una Milano che, oltre a due ristoranti giapponesi, vede una vecchia conoscenza della scena gourmet meneghina finalmente menzionata. Vedremo se nella prossima edizione della guida rossa sapranno meritarsi altri riconoscimenti.
Novanta – Bressana Bottarone PV
Particolarmente apprezzato dagli ispettori della guida rossa per il suo rapporto qualità prezzo definito imbattibile a pranzo, questo ristorante della bassa pavese è l’avventura solista dello chef Simone Bottazzi, che affronta con rigore le tradizioni locali e il loro incrocio con l’Emilia, la Liguria e il basso Piemonte. A cena e nei weekend la proposta si fa più gourmettara, e l’anatra non manca mai. Bib Gourmand in arrivo?
Radici, ristorante in vigna – Costigliole d’Asti AT
Siamo nel Monferrato, nel relais -Le Marne- con trenta ettari di frutteto e vigneto, di proprietà di Guido Martinetti, uno dei fondatori di Grom. Nella cantina a volta interrata di fine 800 si trova il ristorante dello chef Marco Massaia, classe 1987 ed esperienze tra Australia, Milano e Torino. La cucina è moderna e territoriale, con un menu degustazione vegetale, da accompagnare con i vini prodotti nell’azienda, Mura Mura.
Soul Restaurant – Legnano MI
Fabio Mecchina e Gloria Marchesoni, in cucina lui e in sala lei, animano questo moderno ristorante a mezz’ora da Milano. Si sono conosciuti in un bistellato londinese, entrambi vantano percorsi stellari, e non nascondono le ambizioni. Due percorsi degustazione che tradiscono grande tecnica e spirito internazionale, e un’accoglienza e servizio che hanno ben impressionato gli ispettori.
Téa del Kosmo – Livigno SO
Si tratta del fratello minore e più gourmand di Kosmo Taste the Mountain. Qui lo chef Michele Talarico, allievo di Norbert Niederkofler, propone una cucina di montagna moderna e attenta alle questioni di sostenibilità e zero spreco. Possiamo scommettere su una pronta stella verde.
Stua Noa Fine Dining – Livigno SO
Livigno questo mese vede due entrate tra le segnalazioni Michelin. Stua Noa, la “stanza nuova”, in dialetto livignasco, è dove il giovane Andrea Fugnanesi crea piatti indiscutibilmente di montagna, ma con un occhio al mondo e ai grandi classici.
Manna – Milano Mi
Ce ne ha messo di tempo Matteo Fronduti, patron di Manna, a fare il suo ingresso nella guida rossa. Sarà stato il restyling del 2023, ma questo ristorante è l’anima gourmet di NoLo dal 2008, da ben prima che questo quartiere di Milano conoscesse il concetto di gentrificazione. Oste e cucina senza compromessi: prendere o lasciare.
Izu – Milano MI
Un pezzo di storia della ristorazione giapponese di alto livello a Milano, inaugurato nel 1993. Il pubblico meneghino ha sempre premiato la sua proposta fatta di classici nipponici e grandi materie prime, con qualche garbato tocco creativo.
Waby – Milano MI
Due ingressi “etnici” a Milano questo febbraio, dovremo finalmente aspettarci altre stelle in questo ambito? Siamo tra corso Como e piazza Gae Aulenti, e Waby e un locale dal design ricercatissimo e all’altezza della zona. Il menu è ampio e ricco di ingredienti preziosi da tutto il mondo, con la particolarità del robatayaki, la tipica cottura giapponese sulla carbonella.
A Mangiare – Reggio nell’Emilia RE
Il cambio di gestione ha fatto bene a questo ristorante appena ai limiti del centro storico di Reggio Emilia, che si è guadagnato la menzione Michelin. Chiara Cattini, classe 1989, propone una cucina golosa, divertente e di sostanza, con una sezione del menu tutta dedicata alla tradizione.
Enigma Restaurant – Reggio nell’Emilia RE
Altro ingresso reggiano, l’Enigma è il ristorante gourmet dell’hotel Mercure Astoria, affacciato sul Parco del Popolo e a due passi dal centro pieno. In cucina troviamo Ciro Sieno che, con ottima tecnica e golosità, riesce a mantenere in perfetto equilibrio la tradizione locale con quella partenopea.