L’annuncio arriva direttamente dai piani alti – John Lee Ka-chiu, capo dell’esecutivo e governatore di Hong Kong, ha dichiarato la messa al bando dei prodotti ittici dalla maggior parte del Giappone. Il nodo della questione non è un repentino cambio di dieta a livello nazionale, naturalmente: di fatto, Hong Kong è il secondo mercato in assoluto per dimensioni e ricchezza per quanto concerne le esportazioni di agricoltura e pesca del Paese del Sol Levante (la Cina, per i curiosi, occupa invece il primo posto). A provocare il divieto, ha spiegato Lee, è un piano approvato da Tokyo che prevede di scaricare l’acqua radioattiva dell’impianto di Fukushima nell’oceano.
Hong Kong e Giappone: il conflitto sulle acque radioattive
Il sopracitato piano giapponese, che a onore del vero è già stato approvato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), l’organismo incaricato del controllo nucleare delle Nazioni Unite; ha in realtà incontrato una forte opposizione tanto in patria quanto all’estero a causa dell’ombra che andrebbe a gettare sulla sicurezza alimentare. D’altronde, quando si parla di “acqua radioattiva” proveniente da una centrale ferma da anni, è facile cadere vittime della preoccupazione: ciononostante, le autorità governative del Giappone affermano che il piano di rilascio è sicuro e in grado di soddisfare gli standard globali.
Hong Kong, come accennato in apertura di articolo, pare non voglia avere nulla a che fare con problemi di questo genere, e minaccia di ripercussioni economiche. “Se le operazioni di rilascio in mare dovesse iniziare davvero” ha spiegato a tal proposito John Lee Ka-chiu “vieteremo un gran numero di prodotti ittici“.
Hong Kong non è l’unico ad avere inarcato le sopracciglia al piano giapponese, come anticipato. Tra i suoi “vicini di casa”, la Cina ha già dichiarato la propria intenzione di rafforzare i controlli di sicurezza sui prodotti alimentari provenienti dal Giappone e mantenere alcune delle limitazioni già in vigore; mentre la Corea del Sud ha affermato che il divieto di importazione di cibo e prodotti ittici dalla regione di Fukushima è destinato a rimanere valido.
Lee ha poi dichiarato di aver chiesto al segretario per l’ambiente e l’ecologia di Hong Kong di formare un team multi-dipartimento per progettare il piano di azione della città. Il governo intraprenderà “un’azione decisiva” e annuncerà al pubblico i dettagli del piano il prima possibile. “Il settore della ristorazione ne risentirà” ha continuato Lee “ma sono sicuro che capiranno che siamo costretti a prendere una decisione a causa di quanto sta per accadere”.