Ok, niente allarmismi: procediamo con ordine. La proverbiale pietra dello scandalo, come già vi raccontammo, è un test condotto dall’organizzazione no profit Customer Reports, che si è occupata di prendere in esame 28 tavolette di cioccolato fondente di diversi marchi – tra cui Hershey, Lily’s, Trader Joe e perfino Lindt – analizzandone la quantità di metalli pesanti al loro interno. I risultati parlano chiaro: nella stragrande maggioranza delle barrette prese in esame (23 su 28, a essere precisi) mangiarne un’oncia al giorno (equivalente grossomodo a poco più di 28 grammi) significava consumare un quantitativo di piombo e cadmio superiore a quanto ritenuto “sicuro” dalle autorità sanitarie a stelle e strisce.
La causa ai danni di Hershey
Scendendo più nei particolari, i test condotti da Consumer Reports hanno svelato che un’oncia di Hershey’s Special Dark Mildly Sweet Chocolate conteneva il 265% del livello di piombo e il 30% del livello di cadmio che la California ha classificato come dose massima consentita; mentre per Lily’s Extra Dark Chocolate 70% Cocoa le dosi passano al 144% del livello di piombo e il 42% del livello di cadmio in una singola oncia.
Ora, prima di correre ai riparti è bene notare che, stando a quanto riportato dallo stesso Consumer Reports, non ci sono limiti federali sulla quantità di piombo e cadmio che la maggior parte degli alimenti può contenere. La stessa associazione ha poi sottolineato, nel suo rapporto, che le piante di cacao assorbivano il cadmio dal terreno, mentre a quanto pare il piombo andava a contaminare i semi mentre questi venivano fatti asciugare al sole in seguito alle operazioni di raccolta.
È altrettanto importante notare, tuttavia, che la Mayo Clinic – altra organizzazione no profit per la pratica e ricerca medica – ha ritenuto necessario sottolineare come “Anche piccole quantità di piombo possano causare seri problemi di salute” come ipertensioni, dolori articolari, mal di testa e problemi di memoria; mentre il Centers for Disease Control and Prevention (per gli amici CDC) ha affermato che l’esposizione a bassi livelli di cadmio può causare l’accumulo di metallo nel corpo nel tempo e può causare malattie renali, ossa fragili e persino il cancro.
Insomma, le carte in tavola per stimolare una certa preoccupazione nei cittadini più impressionabili ci sono tutte. È questo il caso di Christoper Lazazzaro, che ha aperto un’azione legale contro Hershey sostenendo che i metalli in questione rappresentano un “serio rischio per la salute”. L’accusa di Lazazzaro è che l’azienda è colpevole di commercializzazione “ingannevole e fuorviante”, e ha pertanto chiesto un risarcimento di almeno 5 milioni di dollari.
Lazazzaro ha affermato che Hershey “sapeva e non poteva ignorare l’esistenza di piombo e cadmio” nei propri prodotti, e ha pertanto intavolato una causa collettiva sostenendo l’esistenza di “migliaia” di membri che sono stati danneggiati dalle “pratiche ingannevoli e fuorvianti” della compagnia”. Stando a quanto riportato da Business Insider, tuttavia, al momento tutto tace: tanto l’avvocato di Lazazzaro quanto l’azienda si sono rifiutati di rispondere a richieste di chiarimento.