Perché una marca iconica di lusso come Hermés dovrebbe lanciare sul mercato una borsa derivata dal materiale vegetale dei funghi? Ma la risposta è semplice: perché no?
In realtà questo progetto è nato nel 2017 e ci sono voluti tre anni per realizzare questo nuovo materiale: la storia e le motivazioni che hanno spinto il mondo della moda ad avvicinarsi ai funghi, risale, anzi, persino agli anni ’90, quando a San Francisco l’artista Philip Ross iniziò a studiare i funghi reishi per usarli nelle sue sculture.
Ora MycoWorks ha ereditato la sperimentazione artistica per sfruttarla nella realizzazione di capi di lusso: ha già mosso i suoi primi passi dal 2013 e l’anno scorso, alla New York Fashion Week, ha presentato la prima “pelle vegetale”. Così non dovrebbe sorprendere che un marchio solido e famoso come Hermès possa aver voluto lanciarsi per prima nel progetto: «Hermès si è connesso alla nostra storia poiché Fine Mycelium ha le sue radici nell’arte e nell’artigianato – si legge nella nota dell’azienda che presenta la nuova borsa – e ha riconosciuto che il Fine Mycelium ha il potenziale di essere il materiale di più alta qualità al mondo del suo genere».
Fine Mycelium è la tecnologia che realizza il pellame vegetale e si chiama così in quanto è ottenuta dalla lavorazione dei miceli, una sorta di apparato vegetativo presente nei funghi, appunto, fatto di piccoli filamenti. Hermès realizzerà una versione della sua Victoria bag con la “pelle vegetale” Sylvania, creato a partire da un particolare trattamento dei miceli derivato dalla tecnologia Fine Mycelium.
Una curiosità: a quanto pare il pellame vegetale profumerebbe anche da fungo. Una linea innovativa che sappiamo già sarà perfetta anche per gli eventi e le serate importanti. Magari per una cena… a base di funghi.
[ Fonte: Il Sole 24 Ore ]