Heineken Italia festeggia: per forza, una birra su tre che comprate è di loro proprietà

Possiamo scegliere tra Dreher, Ichnusa, Birra Messina o il classico Morettone da partita, in ogni caso brindiamo con una Heineken.

Heineken Italia festeggia: per forza, una birra su tre che comprate è di loro proprietà

Heineken Italia compie 50 anni di presenza sul mercato italiano, e l’occasione impone delle riflessioni sul mercato birrario del Bel Paese, espresse dal nuovo amministratore delegato Alexander Koch che, fresco di nomina essendosi insediato appena a luglio, ha di che festeggiare. L’azienda olandese è infatti il primo produttore di birra in territorio italiano, e una bottiglia su tre consumata è di una delle sue etichette, con una andamento finalmente in risalita dopo un 2023 da dimenticare.

Ichnusa, Messina e Moretti

birra ichnusa

Il marketing “local” che ha lavorato sull’orgoglio e al senso di appartenenza, sardo per Ichnusa e siciliano per Messina, ha da sempre suscitato perplessità tra gli appassionati di birra artigianale, che si sono -giustamente- sempre identificati maggiormente nei produttori a loro più vicini e con un vero legame al territorio, magari espresso tramite la ricerca su prodotti e ingredienti locali, piuttosto che con marchi acquisiti e rilanciati da una multinazionale. Con buona pace del movimento craft, questa strategia si è però rivelata assolutamente vincente, e sono ora parte fondamentale della posizione dominante dell’azienda olandese in Italia. Un esempio è Birra Moretti, acquisita nel 1996 quando produceva 0,5 milioni di ettolitri e che ora più di cinque volte tanto, 2,6 milioni, ed è per il quarantasette percento degli italiani il marchio più rappresentativo dell’Italia all’estero.

La presenza in Italia e il futuro

heineken

Oltre ai sopracitati, Heineken è titolare anche di altri due marchi storici italiani come Dreher e Von Wunster, con una produzione distribuita tra le quattro sedi produttive di Comun Nuovo (Bg), Pollein (Ao), Massafra (Ta) e Assemini (Ca), il tutto supportato dalla potenza commerciale di Partesa, azienda di distribuzione che può contare su una rete vendita di 640 agenti e 47 depositi in tutta Italia, per un impatto economico totale da circa 4,5 miliardi di euro.

Com’è che nel Regno Unito tutti bevono la birra Moretti? Com’è che nel Regno Unito tutti bevono la birra Moretti?

Numeri impressionanti, pur espressi da una nazione storicamente più vocata al vino, come riconosce l’AD Koch, anticipando anche cosa aspettarci dal futuro: “L’Italia ha un consumo più basso di birra rispetto ad altri Paesi come la Francia o la Grecia, perché ha una cultura molto forte del vino ma la buona notizia è che questo dato può crescere in Italia e ci sono quindi molte opportunità.

Il mercato italiano è molto speciale, è uno dei principali in Europa per noi ed è unico. Il futuro della birra in Italia sarà più radioso anche più se più difficile perché i consumatori sono molto esigenti: per questo innoviamo continuamente. Nei prossimi cinquant’anni vogliamo continuare a favorire la crescita della categoria senza compromessi sulla qualità, per essere protagonisti dei momenti di socialità degli italiani con i nostri brand. Proseguiremo nel mettere sempre le persone al centro, nell’investire sui marchi e in innovazione, con nuovi prodotti e nuove campagne sempre più connesse con i consumatori, con i loro bisogni e le diverse occasioni di consumo. Puntiamo sul consumo responsabile e lotteremo sempre contro l’abuso di alcol”.