Dopo quasi 15 anni di direzione della Heineken, il popolare birrificio olandese, il 58enne CEO Jean-Francois van Boxmeer lascerà il suo incarico per passare il testimone a Dolf van den Brink, 46 anni, a giugno.
Il CEO di Heineken – azienda nata nel 1984 e al momento il secondo produttore di birra al mondo (dietro alla Anheuser-Busch InBev) – ha cominciato a lavorare partendo dai piani “bassi” e poco alla volta ha scalato le gerarchie della società, arrivandone appunto al vertice. Qui ha fatto crescere Heineken, chiudendo acquisizioni per un valore di 30 miliardi di euro. Ora al suo posto il 46enne Dolf van den Brink, già capo della divisione asiatica dell’azienda.
Il contratto di van Boxmeer sarebbe scaduto solo nel 2021, ma il colosso della birra era già in cerca di un sostituto da diverso tempo e non ha evidentemente voluto attendere la scadenza naturale dell’incarico per fare il passaggio di testimone.
Una scelta non dettata dai risultati finanziari: la società al momento (anche grazie a van Boxmeer) viaggia infatti a gonfie vele e l’utile netto rettificato per l’intero anno ha raggiunto i 2,52 miliardi di euro – trainato dalle vendite in Asia, dove c’è stato un +12%, crescita doppia rispetto a qualsiasi altro mercato – con le le azioni cresciute fino al 4,6%.