Solo qualche giorno fa vi avevamo annunciato che la Guida Michelin stava per approdare in Florida per sua prima edizione, andando a ispezionare i ristoranti di Miami, Orlando e Tampa: ciò che non vi avevamo detto, però, è che tra gli accordi figura un pagamento di 150 mila dollari da parte dell’ente del turismo dello Sunshine State a favore della Guida.
Un prezzo che, per l’ente del turismo, vale l’utilizzo di tutti contenuti editoriali – recensioni e diritti per il database dei ristoranti Michelin compresi – redatte dalla Guida. L’accordo pare vantaggioso per entrambe le parti: la Florida attrarrà più turismo di livello e potrà esporre la propria cultura culinaria alla luce dei riflettori, mentre la Guida espande la propria capillarità in America. E, dopotutto, è piuttosto difficile lavorare e mantenere un alto livello qualitativo senza partner finanziari.
Di certo ai ristoratori e agli chef locali che la Michelin sia giunta di sua spontanea volontà o meno importa ben poco. La sua sola presenza degli ispettori nello Stato è già abbastanza per far pendere l’ago della bilancia verso una buona popolarità (e di conseguenza ottimi incassi), e il sogno di ottenere una stella potrebbe presto diventare una sfavillante realtà.