Dall’altra parte delle Alpi il vessillo rosso chiama i suoi vassalli – certamente gli chef, che d’altro canto chi sostiene di non ambire al macaron cambia sempre idea quando riceve il primo; con loro i gastrofregni, che possono divertirsi a commentare con annoiata saccenteria ogni previsione azzeccata e con malcelato disinteresse ogni mancato pronostico; e più banalmente i curiosi, che non a caso fanno rima con golosi. È tempo di Guida Michelin in Francia, insomma: la cerimonia si è tenuta a Tours, e sono piovute stelle. Diamoci un’occhiata.
Non esiste, naturalmente, un “vincitore” della Guida Michelin – ma è comprensibilmente difficile negare il ruolo di “protagonista”, almeno da un punto di vista meramente tematico, a chi conquista l’ultimo gradino della Rossa e ottiene il privilegio di cucire la terza stella sulla propria casacca. In Francia, per questa nuova edizione, se ne contano almeno due – Le Gabriel, il ristorante parigino di Jérôme Banctel; e anche e soprattutto la Table du Castellet, nel dipartimento di Var, che a onore del vero ha fatto il pieno di macaron in un colpo solo con la sua riapertura. Traguardo notevolissimo e di fatto addirittura accompagnato che chef Fabien Ferré, che ne guida la cucina, entra di diritto nella storia come il più giovane chef d’Oltralpe mai ricompensato con tre stelle.
Uno Stivale inscritto nell’esagono
Ma – sì, c’è un “ma”; seppur con un valore disgiuntivo davvero minimo, lo promettiamo – tra questo tripudio di stelle francesi (62 le tavole ricompensate, numeri alla mano) ci pare giusto sottolineare che c’è anche un poco di Italia. In apertura abbiamo parlato di previsioni e pronostici: chi, dopo la prima stella conquistata nella scorsa edizione della Guida Michelin Francia dopo appena cinque mesi dal taglio del nastro, aveva ipotizzato il bis per Martino Ruggieri?
Si tratta, a onore del vero, di un raddoppio tutt’altro che inaspettato: Maison Ruggieri, incastonata nell’ottavo arrondissement, si è come accennato imposta fin da subito e stelle a parte come nuova meta gastronomica di Parigi; e potremmo d’altronde intenderla come culmine di una carriera – quella di Ruggieri stesso, per l’appunto – che passa inevitabilmente per le cucine e per la storia della capitale francese.
Diamo, per finire, un po’ di numeri – la Guida Michelin 2024 Francia è per di più ricca di 52 nuovi ristoranti insigniti alla prima stella, con una netta concentrazione a Parigi, nel sud-est della Francia, nel sud-ovest e nella regione Auvergne-Rhône-Alpes; per un totale si complessivo di 639 tavole stellate (30 tre stelle 75 due stelle e 534 una stella, ripartiti su tutto il territorio). Vale la pena notare, tuttavia, che in questa selezione non è presente neanche una donna.