Il ritorno della guida Michelin in Austria dopo 15 anni di assenza sembrava l’occasione per un lancio in grande stile e una pioggia -letterale- di stelle che non poteva che accontentare tutti: d’altronde sono arrivati 82 nuovi premiati in un giorno, tra i quali anche un nuovo tristellato, con tutto il battage mediatico che ne consegue.
E invece questa nuova guida rossa austriaca ha dato adito a diverse polemiche, soprattutto per aver ricevuto finanziamenti da parte dell’Ente Nazionale Austriaco del Turismo e dei nove Enti Turistici regionali: si parla di circa 700mila euro all’anno per tre anni, e le guide locali concorrenti sono insorte.
“Svantaggio competitivo”
Sono gli editori di Falstaff e di Gault&Millau, Wolfgang Rosam e Martina e Karl Hohenlohe , a esprimere perplessità sulla cosa, in un comunicato condiviso: “il fatto che la Michelin sia tornata a mettere alla prova l’Austria è una cosa ottima. A livello internazionale è una risorsa molto importante. Ma è inaccettabile che Michelin non debba investire un solo euro di tasca sua ma le siano garantiti soldi pubblici, mentre le guide ristoranti locali ricevono zero finanziamenti e hanno dovuto fare tutto il lavoro di base per migliorare la qualità dei ristoranti a loro spese e rischio d’impresa. Questo non è giusto, né rispetta i criteri UE sulla concorrenza. Il lavoro dei politici è quello di creare condizioni eque per tutti gli attori di un mercato. Per noi, questa disparità è inaccettabile”.
Rosam, potentissimo critico gastronomico nell’area germanofona, aveva anche minacciato di adire alle vie legali, ma la minaccia sembra ora rientrata. La critica gastronomica austriaca rivendica quindi il suo lavoro portato avanti soprattutto quando, nel 2009, il ritiro della Michelin aveva cancellato da un giorno per l’altro ben 49 stelle, un trauma per ristoratori e gourmet, e un vuoto in cui hanno operato, per quindici anni, Falstaff e G&M.
Gli enti turistici austriaci nel frattempo continuano sulla loro strada, rinnovando la collaborazione con Michelin ma mantenendo il riserbo sulle trattative, limitandosi a dichiarare che all’azienda francese produttrice di copertoni non saranno versati fondi pubblici, e stimando che le nuove stelle porteranno un aumento del 16% dei pernottamenti, e un aumento del fatturato di 50 milioni di euro.