L’ultima edizione della Guida Michelin è stata piuttosto opaca per la Spagna e il Portogallo. Chiaro, mettere in discussione la qualità o la ricchezza del fine dining iberico sarebbe da incoscienti – anche perché a livello prettamente individuale diverse firme hanno brillato: una su tutte quella onnipresente di Dabiz Muñoz, premiato come The Best Chef 2022 per il secondo anno consecutivo -, ma di fatto la Rossa 2022 poggia su di un anno difficile per l’intero settore e non ha voluto elargire le agognate tre stelle a nessun locale nel contesto spagnolo-portoghese, revocando invece il riconoscimento a ben otto ristoranti. Attendendo la nuova edizione, che verrà presentata tra una manciata di ore in quel di Toledo, qualche indiscrezione ha già però cominciato a fare il giro del mondo – indiscrezioni che promettono un’annata “storica” in particolare per la gastronomia portoghese.
Guida Michelin Spagna e Portogallo: cosa possiamo aspettarci?
Non ce ne voglia la Spagna, che a onore del vero può già vantare ben undici stabilimenti le cui divise sono fieramente istoriate dalle tre stelle – Akelarre, Arzak, Quique Dacosta, DiverXO, ABaC, Martín Berasategui, El Celler de Can Roca, Lasarte, Azurmendi, Aponiente e Cenador de Amos -; ma è inevitabile che l’attenzione dei media, dei gastrofighetti e dei più golosi sia inevitabilmente attratta proprio da questa voce di corridoio, come mosche sul miele.
Al momento della stesura di questo articolo il Portogallo ha sette ristoranti premiati con due stelle e ventisei con una singola stella; con la scorsa edizione – la Guida Michelin 2022, per l’appunto – che ha portato il primo riconoscimento a cinque punte per ben cinque ristoranti – Al Sud (Lagos), A Ver Tavira (Tavira), Cura (Lisbona), Esporão (Reguengos de Monsaraz) e Vila Foz (Porto) – mantenendo, allo stesso tempo, tutte la altre precedenti distinzioni.
Naturalmente, va da sé che la grande assenza sia un locale con la tanto vagheggiata terza stella. Che poi ristoratori e non abbiano poi imparato ad ammansire le voci che circondano il vessillo Michelin definendolo “un punto di partenza” altro non è che fumo negli occhi, per dirla facile – l’obiettivo è arrivare lì, insomma. Ma che capiterà, dunque, nell’edizione 2023 dedicata alla gastronomia iberica? Una fonte vicina alla Rossa, che naturalmente ha preferito rimanere anonima, ha accennato a un’annata storica per il Portogallo, sottolineando come le stelle saranno “ampiamente distribuite, sia nelle grandi città che nei centri minori” dei due Paesi.
“C’è un aumento dei talenti, diffuso in tutta Spagna e Portogallo” pare abbia poi confidato la stessa fonte, evidenziando la forza dei giovani e la loro capacità di scommettere “sia nuovi concetti che rinnovate proposte tradizionali”, e mostrando “coraggio” con l’apertura di ristoranti “innovativi e di qualità”. Belle parole piene di vento, direbbero i più cinici; ma l’elefante nella stanza è difficile da ignorare: cosa sarebbe più storico, per la gastronomia portoghese, del primo ristorante tristellato?