Abbiamo spiluccato antipasti – alcuni sorprendentemente piccanti, altri che invece parlano la nostra lingua – e adocchiato la portata principale, servendoci un’abbondante porzione e gustandocela per ingannare l’attesa. Les jeux sont faits: l’edizione 2023 della Guida Michelin dedicata ai ristoranti di Francia è finalmente stata presentata, ancora una volta lontana da Parigi (ma starà diventando un’abitudine?), e presenta un nuovo ristorante a tre stelle – piccolo spoiler: si tratta de La Marine di Alexandre e Céline Couillon -, quattro nuovi locali premiati con le due stelle e ben trentanove new entry che vanno ad arricchire il panorama d’Oltralpe del cosiddetto fine dining. Che dite, ci diamo un’occhiata?
Guida Michelin 2023 Francia: tutte le nuove stelle
Del protagonista indiscusso, il “vincitore” della centoquattordicesima edizione se vogliamo sforzarci di usare questo termine che forse, con la Rossa per come la intendiamo, non c’entra poi così tanto; ne abbiamo già abbondantemente parlato. Si tratta dell'”eremita” dell’Isola di Noirmoutier, chef Alexandre Couillon: un uomo che si ispira ai due elementi che definiscono e caratterizzano la sua terra – l’oceano, immenso e ricco, e l’orto, cicatrice della tradizione locale – per poi unirli in una filosofia culinaria che gli ispettori Michelin hanno voluto definire “nobile nella sua semplicità”.
Quattro, come accennato in apertura, sono invece i ristoranti che sono riusciti a conquistare la stella gemella: il Cyril Attrazic, incastonato nel contesto del paese di appena mille abitanti Aumont-Aubrac, dove domina la tradizione contadina e il clima rigido; ingredienti, questi ultimi, che vengono sapientemente declinati dall’omonimo chef secondo il prezioso consiglio del suo maestro Michel Bras: “Cucinare il proprio territorio, utilizzare prodotti identitari”.
Segue poi lo Château de Beaulieu di Christophe Dufossé, a Busnes, dove si trova una cucina di terra e di mare ma soprattutto biologica e sostenibile, a base di piante e prodotti del Nord. Ogni pianto è delicato ma anche generoso, accompagnato da salse dal gusto classico. La punta di diamante? “Il mastodontico carrello dei dolci“, dice la Rossa.
L’Amaryllis di Saint-Rémy è la creatura di chef Cédric Burtin, formatosi nei più grandi ristoranti di Lione: tra le qualità della sua cucina gli ispettori Michelin sottolineano soprattutto la “malizia” e le sue “salse superbe”, così buone da essere abbastanza a stimolare una seconda visita, ma segnalano anche un’impronta fortemente creativa, “sincera e delicata”.
Chiude la carrellata di ristoranti a due stelle L’Auberge de Montmin, a Talloires-Montmin, paradiso per parapendisti e buongustai. Qui, lo chef Florian Favario ha sviluppato una cucina che si basa sui migliori prodotti del territorio (agnello, maiale, verdure dell’orto e anche frutta di stagione ed erbe selvatiche) declinati in piatti particolarmente elaborati e tecnicamente formidabili, presentati su piatti di noce progettati dallo stesso chef.
Diamo infine un’occhiata a tutti i ristoranti premiati con la prima stella:
- Barr (67) : Enfin
- Bordeaux (33) : Ressources
- La Ciotat (13) : Couleurs de Shimatani
- Colombières-sur-Orb (34) : Granit – La Mécanique des Frères Bonano
- Croix (59) : Arborescence
- Èze (06) : Château Eza
- La Gouesnière (35) : La Gouesnière – Maison Tirel-Guérin
- Guainville (28) : Les Chemins – Domaine de Primard
- Hasparren (64) : La Maison de Pierre
- Lille (59) : Pureté
- Loches (37) : Arbore & Sens
- Lyon (69) : La Mutinerie
- Marcq-en-Baroeul (59) : Rozó
- Mareuil-sur-Lay (85) : Maison Desamy
- Mont-de-Marsan (40) : La Table Mirasol
- Montlivault (41) : Ezia
- Montreuil (93) : Villa9Trois
- Nantes (44) : Les Cadets
- Nîmes (30) : Rouge
- Ouches (42) : Château d’Origny
- Paris 1er : Omar Dhiab
- Paris 8e : Maison Ruggieri
- Paris 16e : Astrance
- Paris 16e : Ōrtensia
- Paris 17e : Anona
- Paris 17e : Mallory Gabsi
- Pau (64) : Maison Ruffet – Villa Navarre
- Payren-Augmentel (81) : Villa Pinewood
- Piré-Chancé (35) : La Table des Pères – Domaine du Château des Pères
- Pouilly-sous-Charlieu (42) : Restaurant de la Loire
- Puymoyen (16) : Aumì
- La Roche-sur-Yon (85) : Les Reflets
- Les Sables-d’Olonne (85) : L’Abissiou
- Sète (34) : L’Arrivage
- Les Sorinières (44) : L’Épicurien – Abbaye de Villeneuve
- Strasbourg (67) : de:ja
- Tourrettes (83) : Faventia
- Tresserve (73) : L’Incomparable
- La Wantzenau (67) : Relais de la Poste