Inizia quel periodo dell’anno in cui gli chef dormono meno del solito, passando notti in bianco in ansia per cappelli, stelle e compagnia bella. Almeno un traguardo è andato, e chi s’è visto s’è visto: è stata infatti presentata a Firenze la nuova Guida L’Espresso 2020, indubbiamente una delle guide gastronomiche più quotate in Italia.
Tra tutti i segnalati, sono dieci i ristoranti italiani che ottengono il massimo punteggio dato dai recensori, gli ambiti cinque cappelli: sette erano già pentacappellati, quindi nulla di nuovo all’orizzonte. Si tratta di Casadonna Reale di Castel di Sangro, St. Hubertus di San Cassiano, Le Calandre di Rubano, Lido 84 di Gardone Riviera, Osteria Francescana di Modena, Piazza Duomo di Alba, Uliassi di Senigallia. A loro si affiancano però altre tre new entry: Seta del Mandarin di Milano, Madonnina del Pescatore di Senigallia e Villa Feltrinelli di Gargnano.
Nell’Olimpo della ristorazione italiana secondo la Guida l’Espresso 2020 ci sono poi anche, come di consueto, i ristoranti premiati con il Cappello d’Oro, riconoscimento massino tra i massimi, conferito a quei ristoranti che hanno fatto la storia della nuova cucina italiana: sono, così come l’anno scorso, Caino di Montemerano, Casa Vissani a Baschi, Colline Ciociare ad Acuto, Dal Pescatore Santini di Canneto sull’Oglio, Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui due golfi, l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Lorenzo di Forte dei Marmi, Miramonti L’altro a Concesio, Romano a Viareggio, e San Domenico a Imola. A loro si aggiungono due nuovi “cappelli d’oro”: Da Vittorio di Brusaporto e La Pergola del Rome Cavalieri a Roma.