Guerra Russia-Ucraina: l’unico paese a non temere per il grano è la Cina

A quanto apre l'unico paese che non teme la guerra Russia-Ucraina per le proprie scorte alimentari di grano è la Cina. E anche i prezzi pare non siano saliti molto.

Guerra Russia-Ucraina: l’unico paese a non temere per il grano è la Cina

Non si stupirà nessuno di sapere che l’unico paese che non teme per le sue scorte di grano e mais, a causa della guerra fra Russia e Ucraina, è proprio la Cina.

La Cina è abbastanza sicura della sua produzione e delle sue scorte alimentari: ne ha a sufficienza per evitare che i prezzi alimentari crescano. Parlando del grano, nel 2021 la Cina ha importato solamente il 5,9% di quello consumato nel paese. Per il mais, invece, di cui la Cina è il secondo consumatore mondiale, solamente il 9,4% del consumo interno viene soddisfatto dalle importazioni. Tutto il resto viene prodotto in loco.

Secondo gli analisti, a causa delle controversie commerciali fra Stati Uniti e Cina, epidemia di peste suina africana e aumento dei prezzi alimentari causati dalla pandemia da Covid-19, hanno spinto la Cina a correre ai ripari, migliorando le tecniche di autosufficienza per quanto riguarda l’approvvigionamento alimentare.

mais

Per esempio, qui è stato migliorato il sistema di incentivi per la produzione del grano, della carne di maiale e di altri prodotti, diversificando poi le fonti di importazione del cibo. Per esempio, nel 2021 la produzione nazionale di mais è cresciuta del 4,6%, mentre gli acquirenti cinesi hanno ridotto gli approvvigionamenti dal mais statunitense, preferendo quello ucraino.

Tuttavia il fatto che la Cina dipenda molto dal grano e dal mais di produzione nazionale, non vuol dire che nel paese i prezzi non siano un minimo aumentati. E se il conflitto fra Russia e Ucraina andrà avanti per le lunghe, ecco che l’offerta mondiale di grano potrebbe subire una drastica riduzione. La guerra, infatti, potrebbe impedire la semina del mais in Ucraina, cosa che, normalmente, avviene ad aprile.

La Cina, però, in vista dell’invasione russa dell’Ucraina, ecco che ha rilasciato alcuni oli commestibili dalle riserve centrali. Inoltre ha deciso di acconsentire alle importazioni di grano dalla Russia, cosa che ha indispettito i paesi occidentali che stavano imponendo sanzioni al paese di Putin.

L’unico prodotto con cui la Cina potrebbe aver problemi è la soia: l’84% del consumo interno del 2021 è frutto di importazioni dagli USA e dal Brasile. Ecco dunque che i prezzi della soia nel paese sono aumentati, anche perché i commercianti paventano una carenza di olio di girasole prodotto in Ucraina.