Il G7 straordinario sull’Agricoltura, svoltosi in videoconferenza nella giornata di venerdì 11 marzo, ha discusso conseguenze e ripercussioni della guerra in corso tra Russia e Ucraina sui sistemi agroalimentari locali e globali, e ha individuato come linee d’azione il sostegno verso la ripresa del settore ucraino e la cooperazione con i Paesi più vulnerabili e sensibili alle tensioni di mercato globali, la cui sicurezza alimentare è minacciata dal conflitto.
Nello specifico, il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha voluto soffermarsi sull’aumento incontrollato dei prezzi e sul mancato approvvigionamento di cereali e semi da cui ricavare l’olio, prodotti di cui l’Ucraina è tra i maggiori esportatori mondiali, e la più recente sospensione delle esportazioni di fertilizzanti da parte della Russia. C’è da immaginare, inoltre, che la scelta del governo ucraino di vietare l’esportazione di fertilizzanti (in questo caso per assicurare un raccolto interno che possa risollevare il settore) avrà un impatto ancora più severo sui Paesi in via di sviluppo dipendenti dall’afflusso di prodotti agricoli.
La linea d’azione proposta da Patuanelli è quella di portare avanti una valutazione “continua e minuziosa” dei bisogni dei Paesi più in difficoltà, in modo che la FAO, il PAM o altre organizzazioni internazionali possano occuparsene, e applicare lo stesso tipo di monitoraggio all’andamento dei mercati per poi pianificare le fasi successive.