Tra le numerose conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina c’è stato anche l’assalto ai supermercati di tutta Italia, mosso da una psicosi generale che, come in una sorta di grottesco remake dei primi tempi della pandemia, ha portato i cittadini dello Stivale a svuotare gli scaffali nel timore che le materie prime possano esaurirsi, complice il conflitto in corso e gli scioperi degli autotrasportatori. Questo il contesto in cui s’inserisce il recente ammonimento di Conad, che invita a non lasciarsi prendere dal panico.
No, non ci siamo sbagliati, “ammonimento” e non “consiglio”: Conad – che, in quanto gestore di una catena di supermercati, certamente ha il polso della situazione – non si limita a invitare alla calma sostenendo che le scorte ci sono e non c’è rischio di rimanere senza cibo. Gli acquisti compulsivi di privati cittadini e ristoranti, aizzati da notizie più o meno veritiere che rimbalzano sui social, mettono in difficoltà le filiere della grande distribuzione, ” innescando direttamente indesiderati effetti speculativi che producono un aumento immediato dell’ansia e della reazione emotiva”. Insomma, state tranquilli, o l’effetto si vedrà sullo scontrino: “Questi atteggiamenti generano inflazione”.