McDonald’s in Russia is no more. Avevamo fatto un gran discutere quando, dopo qualche giorno allo scoppio del conflitto in Ucraina, il colosso del fast food si ostinava a non interrompere le proprie operazioni commerciali sul territorio russo (come invece avevano fatto – sicuramente ricorderete – molti altri brand, da Starbucks a Netflix). La decisione di chiudere i suoi 850 ristoranti di proprietà era arrivata solo dopo essere stata “ispirata” da minacce di boicottaggio (anche se alcuni locali rimasero aperti), ma oggi pare che l’intera vicenda sia giunta a una conclusione definitiva grazie alla vendita completa delle attività russe a un acquirente locale.
Attività che, di fatto, non potranno più utilizzare nome, logo o marchio di McDonald’s: si stima che l’operazione potrebbe potrebbe portare al colosso a stelle e strisce un onere monetario di circa 1,2 – 1,5 milioni di dollari, e di fatto sancisce la fine delle operazioni commerciali dopo 32 anni. L’amministratore delegato Chris Kempczinski ha sottolineato come la “dedizione e la fedeltà dei dipendenti e delle centinaia di fornitori russi abbiano reso difficile la decisione di andarsene”, ma infine l’impegno “nei confronti della nostra comunità globale” e la volontà di “rimanere saldi nei nostri valori” hanno prevalso.
Come accennato, niente più M tondeggiante e gialla, niente più Ronald McDonald’s: i locali potrebbero essere rebrandizzati come Zio Vanja. “McDonald’s tornerà in Russia sotto un nuovo marchio a giugno, mantenendo la catena di ristoranti e il menu, così come i posti di lavoro” ha detto una fonte della società all’agenzia russa Tass. “Oltre il 90% dei fornitori sono russi, lavorano con loro e continueranno a farlo. Di fatto solo il nome cambierà”.