Avete presenti i simpaticissimi rincari ai prezzi dei prodotti alimentari, che uniti all’inflazione galoppante stanno di fatto rimodellando i consumi degli italiani? Ebbene, stando a un rapporto redatto dagli analisti di S&P Global Ratings potrebbero tenerci compagnia (almeno) fino al 2024. Si tratta di una crisi esacerbata dalla diminuzione delle forniture e dallo stop alle esportazioni dei fertilizzanti che hanno seguito lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, che di fatto ha sconvolto l’intero sistema di commercio globale.
Un perdurare dei rialzi che di fatto andrà a impattare in maniera tanto più severa le economie dei Paesi a basso o medio reddito come quelli dell’Asia centrale, del Medio Oriente, dell’Africa e del Caucaso: la previsione degli statisti è che lo shock dei prezzi alimentari andrà a incidere negativamente sulla crescita del PIL, sulla performance fiscale e sulla stabilità sociale, spingendo ad azioni di rating ricalibrate sulle risposte dei singoli Paesi coinvolti.
“L’Ucraina e la Russia, entrambe o singolarmente, sono tra i primi tre esportatori mondiali di grano, mais, colza, semi di girasole e olio di girasole” ha sottolineato a tal proposito Samuel Tilleray, S&PGlobal Ratings credit analyst. “Insieme, rappresentano il 12% di tutte le calorie alimentari scambiate. La Russia e la Bielorussia sono stati il primo e il sesto esportatore di fertilizzanti a livello globale nel 2020”.